Teramo, ritardi nei pagamenti dei lavori e imprese in difficoltà: l’Ance sollecita la Provincia
TERAMO, 29 giugno– Sono tante le imprese che segnalano il ritardo dei pagamenti da parte della Provincia di Teramo per i lavori affidati in somma urgenza nel 2017 a seguito dell’emergenza sisma e maltempo. Per questo l’Ance ha richiesto un incontro con il presidente dell’Ente, Renzo Di Sabatino.
Da un primo esame le cause dei ritardi potrebbero essere ascrivibili ad alcuni problemi sulla rendicontazione dei lavori alla Protezione Civile da parte degli uffici dell’Ente.
“Parliamo di opere eseguite da 12/15 mesi – afferma il presidente dell’Ance Teramo Raffaele Falone -per le quali sono disponibili i fondi che non possono essere erogati a causa di una burocrazia lenta, farraginosa e per l’inerzia degli Uffici preposti ad adempiere alle procedure. Nel mentre le nostre imprese sono in grande difficoltà economica. A fronte di aziende che per partecipare a gare di evidenza pubblica”, prosegue Falone, “debbono possedere le dovute qualificazioni, le certificazioni di qualità, ambientali e sulla sicurezza, produrre innumerevoli garanzie fideiussorie e certificati di regolarità retributiva, contributiva ed assicurativa, oltrechè onorare regolarmente le proprie maestranze, i fornitori e gli istituti bancari, la pubblica amministrazione viola la legge onorando i pagamenti non dopo 60 giorni, come previsto, ma dopo 500 giorni”.
Con particolare riferimento alle recenti elezioni amministrative, il Presidente Falone indirizza un accorato appello ai neo eletti Sindaci del cratere, affinchè mantengano gli impegni presi nell’incontro con il Consiglio Direttivo dell’Ance in ordine alla
“riorganizzazione degli uffici tecnici delle stesse Amministrazioni ed all’ampliamento della loro dotazione organica per migliorare e velocizzare le istruttorie delle pratiche di ricostruzione. Il tema della Ricostruzione deve essere centrale e prioritario per il rilancio dell’economia dei nostri territori; a tal fine l’Ance invita gli Amministratori locali a sollecitare coralmente il Governo e gli Enti preposti per accelerare il processo di ricostruzione e riportare le famiglie sfollate nelle proprie abitazioni”.