Luca Sofri arriva, insulta una collega e apre il Festival
PESCARA, 10 novembre – Un signore, davvero. Oltre che un intellettuale raffinato. Complimenti a Luca Sofri capace di esporre con un sobrio insulto a una collega, le sue ottime ragioni per essere stato individuato, in un servizio sul “Messaggero” d’Abruzzo, come il “marito di Daria Bignardi, nominata neo-direttore di Rai3”.
Per quel “vaffa”, rivolto a Federica Fusco, una professionista iscritta al suo stesso ordine, probabilmente pensava di meritare un applauso ruggente, ma intorno c’erano solo poche decine di persone ad ascoltare.
Parlare di educazione con un maestro del pensiero effettivamente intimidisce, quindi evitiamo. Possiamo solo apprezzare la lezione di integrità professionale iniziata con un “non ti devi permettere” e conclusa con un gesto sprezzante e una volgarità.
Davvero una bella performance, per un uomo impegnato con il “Post” sui temi delle libertà civili (ci sfugge se tra queste ci sia anche, per lui, la libertà di informazione) e direttore di una manifestazione culturale che da anni ha l’ambizione di farsi largo (forse anche attraverso la sua figura) nel panorama nazionale.
Che dire, caro Sofri: se hai sposato la direttora di Rai3 non è colpa di nessuno, tanto meno di una collega che si è limitata a ricordarlo in maniera semplice e pulita, in occasione della tua intervista a Renzi nell’ambito del Fla. Non ci sarà chi rispedirà l’insulto al mittente, perché questa è terra di professionisti seri e di persone civili. Ma se l’Ordine dei giornalisti dovesse avere la cortesia di aprire un procedimento disciplinare nei tuoi confronti, non sarebbe bersaglio di cattivi pensieri.
In effetti, la finezza di un direttore di giornale che insulta in pubblico una giovane precaria, di questi tempi, sarebbe persino da incorniciare.
Viene anche da chiedersi, quasi per diletto, se la signora Bignardi si sarebbe risentita tanto nel veder scritto che è la moglie di Sofri, ma questo è un percorso ispido da affrontare.