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Tragedia di Genova, Strada dei Parchi: “A24 e A25 ora sono sicure, ma preoccupa il futuro”

Tragedia di Genova, Strada dei Parchi: “A24 e A25 ora sono sicure, ma preoccupa il futuro”

PESCARA, 16 agosto – “Se non si potrà mettere in definitiva sicurezza l’autostrada, in un’area a rischio sismico, personalmente ritegno che andrà fatta una proposta molto seria al governo, ovvero se valuti di riprendersi indietro le due autostrade, ponendo termine alla concessione”. Lo dice Mauro Fabris, vicepresidente di Strada dei Parchi spa, concessionaria delle A24 A25 di Lazio e Abruzzo, sottolineando che “se le autostrade A24 e A25 fossero pericolose, non sarebbero aperte. C’è in gioco la responsabilità del concessionario, e del governo che vigila. C’è un costante monitoraggio, anche straordinario, vista la sismicità dell’area, in particolare su tutti i viadotti”.

Le due autostrade sono al centro di un braccio di ferro tra la concessionaria e il ministero delle Infrastrutture sulla erogazione di fondi necessari per la messa in sicurezza di tratti, strategici in caso di calamità naturali. L’intervento si è fermato a metà per lo stop ai fondi.

Fabris, dopo la tragedia di Genova, smentisce l’allarme lanciato da fonti tecniche interne alla stessa Strada dei Parchi, relativamente alle condizioni di pericolo rappresentato da molti piloni che sostengono i viadotti delle autostrade A24 e A25 che non sarebbero sicuri, soprattutto da Pietrasecca a Roma: perché da anni sarebbero pieni di acqua quindi interessati da pericolose infiltrazioni. Proprio per questo, sarebbe urgente lo svuotamento, poi effettuare prove di carotaggio per verificare stato e stabilità al fine di programmare interventi ad hoc.

In un’intervista al TgR, Fabris ha ribadito che “l’autostrada A24 e A25 è in sicurezza per quanto riguarda il presente, ma siamo preoccupati per il futuro. La situazione di un’autostrada che corre in territorio montuoso e ad alto rischio sismico, con 344 viadotti e 51 gallerie, è molto diversa dalle altre autostrade ed è attualmente sicura per tre ragioni: innanzitutto perché dopo i terremoti dell’Italia centrale manteniamo un programma di monitoraggio costante e dettagliato per un’infrastruttura strategica e, anche dopo l’ultima recente scossa in Molise, abbiamo già effettuato tutti gli accertamenti previsti”.

“Da parte nostra – aggiunge – abbiamo già realizzato il 104,7% degli investimenti previsti per la manutenzione e messa in sicurezza, pari a 700 milioni. Infine ad oggi abbiamo già speso 170 milioni per terminare la prima tranche dei lavori di antiscalinamento, ma per proseguire abbiamo bisogno che il governo sblocchi i 192 milioni previsti dalla legge sui fondi di coesione e sviluppo per il Sud”.

“Per quanto riguarda i pedaggi, va chiarito che noi siamo l’unica concessionaria che avendo fatto la gara europea versa allo Stato il 57% degli incassi, mentre solo il 43% resta al concessionario, che deve garantire il servizio, la manutenzione, la sicurezza e tutto quanto è necessario”, puntualizza Fabris, secondo quanto riporta una nota.

“Tuttavia, per quanto prescritto dalle norme, per quanto certificato dal Ministero delle Infrastrutture, per quanto rilevato dai tecnici, A24 e A25 sono oggi in assoluta sicurezza, ma se lo Stato non ci approva lo sblocco dei fondi e il nuovo PEF previsto dalla legge 228 del 2012, approvata dopo il terremoto – conclude – siamo inevitabilmente preoccupati per il futuro”.

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