Teramo, tentato omicidio del direttore della motorizzazione civile di Chieti: in aula i testi dell’accusa
TERAMO, 7 marzo – Nuova udienza, questa mattina in Tribunale, per il processo che vede imputate due persone per il tentato omicidio, l’8 giugno del 2016, del direttore della motorizzazione civile di Chieti Mario Nino Presutti.
Processo che vede alla sbarra sia il presunto mandante, un pentito della ’ndrangheta, collaboratore di giustizia, all’epoca residente nel teramano, sia il presunto esecutore materiale dell’agguato, Doriano Mancinelli, 37 anni, di Silvi, con l’udienza odierna che ha visto sfilare sul banco dei testimoni alcuni ufficiali di polizia giudiziaria, un testimone che accorse sul posto dell’agguato perché richiamato dal rumore e che vide un uomo a bordo di uno scooter allontanarsi, e i due periti della Procura.
“Ricordo solo che aveva un sacchetto dietro la schiena – ha detto il testimone riferendosi all’uomo in scooter – l’ho visto allontanarsi, ma è stato un attimo. Il tempo di uscire e vederlo in lontananza”.
Ad assistere il presunto mandante gli avvocati Giuseppe Cichella e Luigi Li Gotti, mentre Mancinelli è difeso dall’avvocato Gennaro Lettieri. A rappresentare la parte civile l’avvocato Marco Femminella.
L’agguato ai danni di Presutti si consumò l’8 giugno del 2016. Quel giorno il direttore della Motorizzazione civile, che viveva a Silvi, era uscito di casa come ogni giorno intorno alle 7.30 per andare al lavoro. Proprio mentre si trovava alla guida della sua auto, venne affiancato da un uomo a bordo di uno Scarabeo 125, risultato poi rubato a Pescara: dopo aver tirato fuori la pistola, esplose un colpo ed il proiettile che si conficcò nella carrozzeria.
Ad oggi, nonostante la lunga attività di indagine svolta dai Carabinieri e coordinata dal pm Greta Aloisi, non è ancora stato individuato il movente del tentato omicidio. Lo stesso Presutti, sentito dagli inquirenti, non è riuscito a fornire indicazioni utili in tal senso.