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Pescara, falsi certificati per pensioni di invalidità: medico Berghella patteggia 2 anni e 8 mesi

Pescara, falsi certificati per pensioni di invalidità: medico Berghella patteggia 2 anni e 8 mesi

PESCARA, 18 settembre – Ingenti somme di danaro in cambio di ceritificati compiacenti per l’ottenimento di pensioni di invalidità. Di fronte a queste accuse Vincenzo Berghella, medico ed ex consigliere comunale di Forza Italia, ha scelto di patteggiare, oggi pomeriggio in tribunale a Pescara, una pena di 2 anni e 8 mesi di reclusione.

Berghella è finito davanti al gup Elio Bongrazio perchè accusato di essersi fatto consegnare, da almeno una decina di suoi pazienti, consistenti somme di denaro in cambio di sue relazioni compiacenti per richieste di pensione d’invalidità e, in un caso specifico, per un arruolamento nella Marina Militare.

Condannati, con pene che vanno dai 4 ai 6 mesi, anche cinque pazienti del medico, per il reato di corruzione per atto contrario ai doveri di ufficio. Assolto un sesto paziente.

Il pm Anna Rita Mantini ha contestato a Berghella i reati di corruzione, millantato credito, induzione indebita a dare o promettere utilità e circonvenzione d’incapace, in quanto, “in qualità di medico di medicina generale, in rapporto di convenzione con la Asl, e quindi di pubblico ufficiale, in più occasioni esecutive del medesimo disegno criminoso, otteneva indebitamente dai pazienti la promessa e materiale corresponsione di utilità patrimoniali non dovute, dissimulate sotto forma di asseriti ‘pagamenti di emolumenti’ di proprie prestazioni professionali”.

La Procura ha ricostruito tutta la vicenda attraverso oltre una dozzina di episodi riconducibili alle varie ipotesi di reato, caratterizzati dalla consegna o promessa di mazzette, per diverse migliaia di euro, in cambio dell’impegno ad agevolare l’iter per l’ottenimento delle pensioni d’invalidità civile e di altre misure di sostegno alle disabilità. Un impegno assunto dal medico “millantando credito nei confronti dei pubblici ufficiali – ha sostenuto l’accusa – componenti delle commissioni mediche competenti alle valutazioni”.

In un caso Berghella si sarebbe fatto consegnare anche una tangente da circa 32 mila euro, da una sua paziente, in cambio di un suo intervento per consentire al figlio della donna di superare il concorso della Marina Militare. Il medico è finito sotto accusa anche per circonvenzione di incapace poiché, “abusando dello stato di invalidità totale di una paziente, affetta da ‘depressione maggiore ricorrente in trattamento farmacologico con disturbo schizoide di personalità’ – hanno ricostruito i magistrati – la induceva a corrispondergli somme di danaro per un ammontare complessivo almeno pari a 70.000 euro, per asseriti compensi professionali a suo vantaggio”, spingendola inoltre a stipulare un contratto di prestito con una società finanziaria, al fine di “ottenere le provviste necessarie ad ulteriori pagamenti corruttivi in favore di Berghella”.

Sono stati condannati, seppure con pene più lievi, anche i pazienti, vittime dei raggiri, “perchè promettevano e corrispondevano le utilità patrimoniali sopra descritte, per le condivise finalità illecite sopra contestate”.

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