Ance Abruzzo: “A due anni dal sisma numeri impietosi”
TERAMO, 5 ottobre – Sui ritardi nella ricostruzione post sisma 2016 nel centro Italia ed in particolare in Abruzzo interviene anche l’Ance Abruzzo, che sottolinea come l’impasse si riverberi in maniera negativa sulle imprese che “hanno anticipato, tra l’altro, anche ingenti spese per far fronte al ripristino dei luoghi ed alla messa in sicurezza” e che oggi, in molti casi, “sono ancora in attesa dei pagamenti, a distanza di circa due anni dagli eventi più gravi“.
Una situazione difficile, aggravata secondo l’associazione dei costruttori dalla mancata ricostruzione ed appesantita da ritardi procedurali, oltre che dagli avvicendamenti nella governance che hanno visto succedersi ben tre commissari straordinari. Stesso discorso per gli uffici speciali per la ricostruzione, costituiti con grande ritardo.
“Purtroppo – come spiega il presidente regionale dell’Ance Armando Di Eleuterio – non si è fatto tesoro dell’esperienza dell’Aquila, dove hanno sostanzialmente funzionato le norme sulla ricostruzione privata. E non si è fatto tesoro nemmeno della mancata ricostruzione pubblica post sisma 2009”.
Esperienza dalla quale si sarebbe dovuti partire, per l’associazione, al fine di individuare, preventivamente, e stimolare, con forza, “procedure di intervento derogatorie, ed efficaci, con la consapevolezza di non poter affrontare la ricostruzione pubblica post emergenza secondo un Codice degli Appalti che, anche solo per “l’ordinario” si è rivelato inefficace ed anzi, spesso, dannoso“.
“A luglio 2016 – ricorda ancora Di Eleuterio – il presidente della Regione Luciano D’Alfonso, quale vice commissario per la ricostruzione della Regione Abruzzo, su richiesta dell’Ance Abruzzo, istituì un tavolo di lavoro con i soggetti e gli enti, pubblici e privati, interessati, a vario titolo, al buon andamento della ricostruzione. Da allora ad oggi, di quel tavolo non se n’è avuta più notizia”.
Da qui l’invito a riaprire il tavolo per un confronto fattivo, anche in linea con quanto attuato nell’ambito della ricostruzione post sisma 2009 e a potenziare l’ufficio speciale per la ricostruzione-
“I numeri sono impietosi – dice Di Eleuterio – inaccettabili a distanza di due anni dal sisma del Centro Italia”
Tra le richieste dell’Ance unna governance stabile di riferimento secondo un quadro preciso delle attribuzioni, del crono programma delle attività e della garanzia del rispetto delle scadenze fissate, lo snellimento delle procedure e trasparenza amministrativa, concrete, e chiare possibilità di intervento per i privati e per le imprese al fine di intervenire anche in anticipazione.