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Abruzzo, economia: dal Cresa una fotografia tra luci ed ombre

Abruzzo, economia: dal Cresa una fotografia tra luci ed ombre

PESCARA, 20 novembre – Una fotografia tra luci ed ombre quella presentata questa mattina dal Cresa con la nona edizione del rapporto economia e società in Abruzzo.

Secondo le stime di Prometeia, in particolare, in Abruzzo nel 2017 l’attività economica è cresciuta in misura moderata, con l’incremento del Pil che è stato di circa l’1%, più contenuto rispetto al dato medio nazionale. L’attività produttiva è cresciuta nell’industria e nei servizi, mentre ha ristagnato nelle costruzioni.

Nel corso dell’anno precedente, inoltre, è proseguita la graduale ripresa dei livelli occupazionali, sospinta dall’espansione registrata nell’industria e nei servizi, con il numero di addetti che si è però ridotto nell’edilizia e nell’agricoltura. Il tasso di disoccupazione è sceso, restando comunque di poco superiore a quello medio nazionale.

Il sistema imprenditoriale abruzzese, in ogni caso, continua a mostrare segnali di difficoltà proseguendo nella flessione, sebbene rallentata, delle imprese attive (-0,2%) e delle iscrizioni (-2,2%).  La quasi totalità dei settori di attività economica registra una diminuzione delle imprese, ad eccezione soprattutto dei servizi non commerciali, in particolare quelli turistici. Perdura, invece,  il consolidamento del sistema imprenditoriale attraverso la diminuzione delle imprese con forma giuridica semplice e il rafforzamento di quelle più strutturate e maggiormente concorrenziali sui mercati internazionali.

Tra i dati positivi quelli dell’Istat sulle esportazioni, che confermano come la regione stia attraversando una fase particolarmente positiva. Nel corso dell’anno il commercio estero dell’Abruzzo ha visto attestarsi intorno ai 9 miliardi di euro il valore delle esportazioni, con un incremento del 10,2% rispetto all’anno precedente (Italia: +7,4%) che posiziona l’Abruzzo al settimo posto delle regioni più virtuose dopo Sicilia, Sardegna, Valle d’Aosta, Lazio, Calabria e Friuli-Venezia Giulia. Nonostante tale buona performance, l’apporto delle vendite estere regionali sul totale nazionale resta stabile rispetto all’anno precedente e si conferma al 2%.

Capitolo a parte quello relativo alla società regionale, che risulta composta al 31 dicembre 2017 da 1.315.196 residenti, 7.051 in meno rispetto all’anno precedente cui corrisponde un decremento percentuale rispetto al 2016 del 5,3‰ quale risultato di una dinamica naturale e migratoria negativa (rispettivamente -4,5‰ e -0,8‰). Gli stranieri rappresentano il 6,6% del totale dei residenti (Italia: 8,6%). Gli indicatori di struttura della popolazione indicano un peggioramento della situazione con un aggravio del carico sociale ed economico riconducibile all’ aumento della popolazione anziana.

La popolazione giovane, in Abruzzo come in Italia, è molto diminuita a causa della flessione della natalità e della contemporanea crescente longevità. Nonostante il buon livello di istruzione dei giovani abruzzesi rispetto agli italiani, questi incontrano evidenti difficoltà nell’inserimento nel mondo del lavoro, aggravatesi durante il recente periodo di crisi economica internazionale anche a causa delle minori tutele di cui godono le forme contrattuali di lavoro non standard che hanno recentemente interessato soprattutto i giovani.

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