Il caso dell’acqua del Gran Sasso finisce in Parlamento, Muroni presenta interrogazione
TERAMO, 7 dicembre – L’emergenza acqua del Gran Sasso finisce in Parlamento. La deputata Rossella Muroni di “Liberi e Uguali” ha presentato alla commissione Ambiente della Camera dei Deputati un’interrogazione a risposta al Presidente del Consiglio dei Ministri e ai Ministri della Salute, delle Infrastrutture e dei Trasporti, dell’Ambiente e
della Tutela del Territorio e del Mare, dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Scientifica, sull’emergenza dell’acquifero del Gran Sasso.
Nel testo dell’interrogazione, Muroni, alla quale l’Osservatorio Indipendente sull’Acqua del Gran Sasso rivolge un sentito ringraziamento, ha evidenziato la grave situazione esistente in tre province abruzzesi la cui principale risorsa idrica è fortemente a rischio a causa dell’acclarata permeabilità delle gallerie autostradali e dei Laboratori di Fisica Nucleare del Gran Sasso rispetto alla falda acquifera.
L’Osservatorio, costituito dalle Associazioni WWF, Legambiente, Mountain Wilderness, Arci, ProNatura, Cittadinanzattiva, Guardie Ambientali d’Italia, Fiab, Cai, Italia Nostra e Fai, ricorda che recentemente ha inviato una nota sulla situazione del Gran Sasso ai presidenti delle Commissioni Ambiente di Camera e Senato, oltre che a tutti i ministri competenti ad iniziare dal Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.
In particolare, nell’interrogazione Muroni chiede.
“se il Governo intenda verificare, e chiarire, per quanto di competenza, cosa sia successo, nell’ambito degli interventi per la gestione dell’emergenza dell’8 e del 9 maggio 2017; se il Governo intenda chiarire se l’Infn continui a stoccare nei laboratori sotterranei del Gran Sasso sostanze estremamente pericolose per l’intero acquifero e se esistano piani per la delocalizzazione di tali sostanze; se il Governo intenda, per quanto di competenza, istituire un tavolo permanente che coinvolga la regione Abruzzo, tutti gli enti istituzionali coinvolti, nonché l’Osservatorio indipendente sull’acqua del Gran Sasso, in modo da comprendere cosa non funzioni nel sistema di approvvigionamento idrico dal Gran Sasso e, tenendo conto del fatto che, su questo sistema, sono già stati spesi oltre 80 milioni di euro dalla gestione commissariale, in modo da definire gli interventi e i programmi a breve, medio e lungo termine per la messa in sicurezza definitiva delle acque del Gran Sasso”.