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Donna protesta contro Salvini a Sulmona, sul web le augurano lo stupro: lo sdegno dell’Abruzzo

Donna protesta contro Salvini a Sulmona, sul web le augurano lo stupro: lo sdegno dell’Abruzzo

PESCARA, 29 gennaio – In occasione della visita di Matteo Salvini a Sulmona aveva esposto uno striscione con scritto “empio è colui che non accoglie lo straniero”, frase tratta dalle Metamorfosi di Ovidio. L’immagine dello striscione è finita sul web ed ha generato l’ira di tanti leghisti. Sui social si è scatenata una vera e propria bufera, in particolare quando una donna, in un commento, ha scritto, rivolgendosi all’autrice del manifesto, “ti dovrebbero stuprare”.

Da ieri, infatti, contro la donna è iniziato un vero e proprio tiro al bersaglio. E lei, un’avvocatessa di Sulmona, oggi annuncia di voler querelare tutti.

Se la polemica corre sui social, lo scontro più acceso è avvenuto sulla pagina Facebook di Maperò, il blog della giornalista Lilli Mandara. E’ lì, infatti, tra i commenti alla notizia dello striscione, che è apparsa una delle frasi più cruente: “Vaffanculo stronza. Ti dovrebbero stuprare”. Parole – forse rivolte all’autrice del manifesto o forse alla giornalista – scritte da una donna che tra le foto del suo profilo Facebook ha anche immagini sacre. E a seguire un commento di un uomo, che ha commentato quelle parole dicendo “magari gli piace”.

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“Questa signora, con la faccia da massaia, e questo signore che le fa il verso – scrive Lilli Mandara – Questi signori, chiamiamoli così, scrivono che mi dovrebbero stuprare. A me o a Teresa Nannarone, fa lo stesso: ci dovrebbero stuprare perché io ho scritto di Teresa, del suo bel gesto, dello striscione con la frase di Ovidio appeso durante il comizio a Sulmona di Salvini. Questa tizia, con le foto di tramonti e di angioletti sul profilo, questo tizio, con le foto di gattini e di paesaggi innevati sono i miei, i vostri vicini di casa. Queste facce di gente apparentemente perbene che applaude sotto i palchi e che insulta e inneggia agli stupri. A questo siamo arrivati, questi sono gli elettori di Salvini, questo è il clima che ha prodotto il ministro della Paura. Bestie”.

La questione, in poche ore, è diventata virale: tante le manifestazioni di stima nei confronti dell’autrice dello striscione e della stessa Mandara, da parte di esponenti politici, del mondo associazionistico e di semplici cittadini.

 

Solidarietà anche dal Sindacato Giornalisti Abruzzesi che denuncia:

“ancora una volta lo scadimento del discorso pubblico in forme di intolleranza verso la funzione costituzionalmente garantita della libera stampa. Non  possiamo più accettare, che si debba aver paura di manifestare il proprio pensiero. Dobbiamo difendere il diritto di critica e di cronaca,  che è  nostro e dell’intera collettività, altrimenti siamo tutti a rischio. Il Sindacato Giornalisti Abruzzesi sarà al fianco della collega Lilli Mandara in tutte le iniziative che vorrà assumere contro gli autori delle minacce e degli insulti”.

LA CONDANNA DI MARSILIO

“Condanno convintamente le frasi odiose rivolte contro Teresa Nannarone e Lilli Mandara. Frasi violente e volgari che nulla hanno a che fare con il democratico confronto della campagna elettorale in corso. I comizi e le manifestazioni dei partiti della coalizione di centrodestra vedono la partecipazione civile e pacifica di migliaia di cittadini”. Lo afferma il candidato presidente alla Regione Abruzzo, Marco Marsilio.

 

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