Processo tetti di spesa, Pierangeli: “Crediti sbloccati dopo che firmammo il contratto”
PESCARA, 31 gennaio – Ha parlato per quattro ore Luigi Pierangeli, grande accusatore nel processo sui tetti di spesa alle cliniche private del 2010, che vede imputati, con l’accusa di abuso d’ufficio, l’ex presidente della giunta regionale Gianni Chiodi e l’ex assessore regionale alla Sanità Lanfranco Venturoni. Entrambi, nei mesi scorsi, hanno rinunciato alla prescrizione. Sono usciti di scena, invece, grazie ai benefici di legge, l’ex sub commissario alla Sanità Giovanna Baraldi e i due tecnici dell’Agenzia per i servizi regionali, Francesco Nicotra e Lorenzo Venturini.
Così Pierangeli, sottoposto all’esame da parte degli avvocati di parte civile e della difesa di Chiodi:
“Dopo aver firmato il contratto il 10 aprile, tra il 23 aprile e il 25 maggio ci fu pagato un importo complessivo di 25 milioni di euro”.
Secondo l’accusa Chiodi e Venturoni avrebbero fatto pressioni sugli imprenditori della sanità privata affinché sottoscrivessero il contratto che prevedeva una riduzione dei tetti di spesa, anche collegando la firma del contratto al pagamento dei crediti vantati dalle cliniche:
“Il contratto del 2010 era caratterizzato da una chiara disparità di trattamento e conteneva condizioni inaccettabili, tanto che a Villa Pini furono assegnate mensilità per il periodo in cui aveva avuto la sospensione dell’accreditamento a causa del mancato superamento delle inadempienze”.
L’udienza è stata aggiornata al 9 maggio per il completamento dell’esame e l’inizio del controesame.