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Pescara, estorsione all’ex governatore D’Alfonso: conferito l’incarico al perito

Pescara, estorsione all’ex governatore D’Alfonso: conferito l’incarico al perito

PESCARA, 14 marzo – Novanta giorni di tempo per effettuare la perizia sul grande accusatore di D’Alfonso, poi rivelatosi un bluff. Il Gup del tribunale di Pescara, Antonella Di Carlo, questa mattina ha conferito l’incarico allo psichiatra Raffaele De Leonardis, allo scopo accertare se il geometra Giuseppe Cantagallo, che da grande accusatore di Luciano D’Alfonso nel processo Mare-Monti è finito nel registro degli indagati per tentata estorsione ai danni dell’ex governatore, era affetto dai disturbi psichiatrici che gli sono stati certificati dal medico aquilano Carmine Marini.

E’ stato Fabio Cassisa, legale dello stesso Marini, che è indagato per favoreggiamento, a chiedere ed ottenere la perizia. Lo psichiatra nominato dal giudice ha accettato l’incarico e adesso avrà 90 giorni di tempo per effettuare la perizia. De Leonardis dovrà recarsi a Trento, dove vive attualmente Cantagallo. Entro una settimana le parti potranno chiede inoltre la nomina di un consulente di parte.

Cantagallo il 21 novembre 2017 sarebbe dovuto comparire in aula, in qualità di testimone chiave dell’accusa, nel processo sulla mancata realizzazione della strada statale 81. Alla vigilia dell’udienza, però, inviò una e-mail a D’Alfonso, con l’intestazione “Segnali di pace”, chiedendo 130.000 euro in cambio della sua rinuncia a deporre. L’ex governatore segnalò tutto alla Procura, che avviò le indagini, accertando che Cantagallo, dopo avere ricevuto l’avviso di garanzia in riferimento alla tentata estorsione, per sottrarsi all’interrogatorio presentò un certificato medico firmato da Marini, “nel quale si dava implicitamente conto del fatto che fosse in cura dal professor Marini – è la ricostruzione del pm Anna Rita Mantini – benché lo stesso non l’avesse più visitato da diversi anni”.

La moglie e la figlia di Cantagallo, Filomena Pilone e Diana Cantagallo, sono inoltre accusate di falso, perchè considerate istigatrici e utilizzatrici della certificazione medica. Nel procedimento si è costituito parte civile l’ex governatore Luciano D’Alfonso.

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