Incendio Italpannelli ad Ancarano, chiuse le indagini. Quattro le persone indagate
ANCARANO,18 novembre – E’ con l’accusa di incendio colposo per quattro persone, tra cui il legale rappresentante dell’azienda, che il pm Stefano Giovagnoni, nei giorni scorsi, ha chiuso le indagini sul rogo che il 29 marzo interessò la Italpannelli di Ancarano, dove andarono in fumo oltre 15mila metri quadri di stabilimento.
Nel firmare l’avviso di conclusione delle indagini la Procura ha infatti confermato le accuse nei confronti dei due titolari di altrettante ditte esterne che stavano effettuando lavori all’interno dello stabilimento, di un operaio dipendente una di una delle due ditte e dell’amministratore delegato e legale rappresentante della Italpannelli.
Secondo quanto emerso nel corso delle indagini a causare l’incendio sarebbero state alcune scintille provenienti da una saldatrice in uso all’operaio e al titolare di una delle due ditte, entrambi impegnati in alcuni lavori su un soppalco. Scintille che avrebbero raggiunto del materiale infiammabile che si trovava lì vicino, con le fiamme che poco tempo si sarebbero propagate a buona parte dello stabilimento.
Una ricostruzione che ha portato la Procura a contestare l’ipotesi di incendio colposo ai due lavoratori delle ditte esterne, che secondo l’accusa non avrebbero rispettato le norme di sicurezza previste nel documento unico di valutazione dei rischi della Italpannelli, predisposto sulla scorta delle relative norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, e che imponeva un’adeguata schermatura dei posti di saldatura.
Un’ipotesi quello di incendio colposo, di cui devono rispondere in cooperazione sia il titolare della ditta esterno per cui lavorava l’operaio impegnato nelle opere di saldatura, che non avrebbe vigilato sul lavoro del suo dipendente, sia il legale rappresentante ed amministratore delegato della Italtapannelli, che a suo volta non avrebbe vigilato sul corretto operato delle due ditte a cui erano stati affidati i lavori.