Ricostruzione post-sisma a Bussi e Bugnara, testimone: “Pagai 10mila euro per avere appalto”
PESCARA, 27 marzo – Passaggio importante, questa mattina davanti al tribunale collegiale di Pescara, dove sono sfilati i testimoni dell’accusa nell’ambito del processo con giudizio immediato sui presunti appalti pilotati nella ricostruzione post-terremoto a Bussi e Bugnara.
In apertura di udienza è stata stralciata la posizione di Giampiero Piccotti, questa mattina dal tribunale collegiale di Pescara, nell’ambito del processo con giudizio immediato sui presunti appalti pilotati nella ricostruzione post-terremoto a Bussi e Bugnara. Piccotti, uno dei principali imputati, è uscito di scena sulla base della perizia effettuata dal medico legale Ilvo Polidoro, che ha attestato l’incapacità dell’imputato “a prendere parte al giudizio”, a causa delle gravi condizioni di salute in cui versa.
Nel processo, frutto di un’inchiesta dei carabinieri forestali, sono imputate 15 persone, con le accuse, a vario titolo, di associazione a delinquere, corruzione, concussione, turbativa d’asta, falso in atto pubblico e induzione indebita a dare o promettere utilità.
Oggi sono stati ascoltati i testimoni dell’accusa e Alberto Cirimbilli, imprenditore che ha patteggiato la pena in un procedimento parallelo, ha raccontato di avere “versato 10mila euro, in due tranche”, per ottenere l’appalto relativo ai lavori nella scuola elementare di Bugnara. Il danaro sarebbe stato consegnato nell’agosto e nel settembre del 2013, in occasione di due pranzi a Sulmona (L’Aquila), a colui che si era qualificato come Antonio D’Angelo e che invece successivamente il testimone riconobbe come Antonio Ciccarini. Entrambi sono imputati. Al pranzo avrebbero preso parte altri due imputati, l’imprenditore umbro Stefano Roscini e l’ex capo dell’Ufficio per la ricostruzione numero 5 di Bussi, Angelo Melchiorre.