Paul Eboua: da Roseto alla Nba?

PESCARA, 29 marzo – Oltre ad essere ai vertici del calcio con il castellanetano Gravina nuovo presidente della FIGC, negli ultimi anni l’Abruzzo sembra diventata la regione italiana ideale per i talenti emergenti del basket. Giocano infatti nella Cimorosi Roseto in Serie A2 due dei prospetti destinati al grande salto verso la pallacanestro americana: Marko Simonovic e Paul Eboua. Oggi parleremo proprio del secondo: guardia-ala dal gran fisico, Eboua gioca da appena quattro anni e molti scout Nba gli hanno già messo gli occhi addosso. Che il draft 2019 sia quello giusto per vedere un altro atleta di scuola italiana arrivare nel campionato più importante del mondo?

Nato in Camerun il 15 febbraio del 2000, Paul Eboua inizia a muovere i primi passi sul parquet nella sua città natia. A notare per prima il suo talento grezzo è la “Stella Azzurra Academy”, squadra in cui si è formato anche Andrea Bargnani, ex prima scelta assoluta Nba. Lo sbarco a Roma arriva quasi per caso: l’osservatore della società capitolina stava monitorando Jordan Philippe Bayehe, altro prospetto africano classe 1999, quando si innamorò delle doti difensive di Paul e decise di portarlo con sé.

L’impatto con il basket e la realtà italiana è impressionante. Eboua inizia a dominare tra i pari età sia in attacco che in difesa e porta la sua squadra a vincere tre campionati consecutivi. Una padronanza del gioco che non sfugge agli scout europei e americani. Questi ultimi lo invitano a partecipare nel 2016 al Jordan Brand Classic. Durante il prestigioso camp dedicato ai migliori prospetti mondiali, il camerunense affronterà future stelle Nba come De’Aaron Fox, Markelle Fultz e Mikal Bridges.

Nel 2017 altro exploit di rilievo. La guardia partecipa all’Adidas Next Generation Tournament di Kaunas con la Stella Azzurra e trascina i suoi in finale contro il Lietuvos Rytas Vilnius. Risultato bissato anche nella tappa di Belgrado dello stesso torneo dove Eboua e compagni vincono le tre partite del girone e tornano in finale ancora con i lituani. Nonostante le sconfitte di squadra lo score individuale di Paul è da lustrarsi gli occhi: nelle otto partite giocate chiuderà con 13 punti,11 rimbalzi e 1,5 assist di media.

La strada sembra ormai tracciata ed è quella che porta direttamente negli Stati Uniti. Gli scout Nba, campionato che proprio in questo momento sta entrando nella fase più calda della stagione con le squadre in piena lotta per i playoff, decidono di invitarlo al Basketball Without Borders Global Camp 2018 di Los Angeles, durante il week end dell’All Star Game. Anche qui Eboua metterà in mostra quelle doti atletiche e difensive che hanno portato gli esperti a posizionarlo a cavallo tra primo e secondo giro del prossimo draft.

Nel frattempo, Paul ha iniziato anche la sua carriera italiana tra i professionisti. Passato dalla Stella Azzurra ai Roseto Sharks in A2, sta convincendo tutti a suon di ottime prestazioni sui due lati del campo. Partendo spesso dalla panchina e in appena 15 minuti di impiego medio a gara, Eboua può vantare quasi sei punti a partita, 3,5 rimbalzi (moltissimi per un esterno), il 49% al tiro da due e il 31% a quello da tre. Unica nota dolente la percentuale dalla lunetta, ferma a un poco lusinghiero 57%.

Tra i picchi della stagione la gara dell’11 novembre scorso in cui Eboua ha fatto registrare la prima doppia doppia (11 punti,11 rimbalzi) in 22′ min nella settima giornata di Serie A2 contro l’Extralight Montegranaro. Ancora meglio ha fatto il 13 gennaio contro Mantova, quando ha chiuso con 18 punti (carrier high), 9 rimbalzi e un grandissimo 25 di valutazione.

Se nella metà campo difensiva il camerunense sembra un giocatore già pronto per il piano di sopra grazie alla grandissima apertura alare e alla mobilità laterale che gli permettono di difendere su ogni tipo di avversario, l’attacco è ancora tutto da costruire. Per il livello dell’A2 italiana l’atletismo e l’esplosività sembrano bastare per essere incisivi anche in fase offensiva. Nella Nba sarà tutta un’altra storia: Eboua deve costruire passo passo un affidabile tiro da fuori e migliorare nella lettura delle fasi del gioco e nella disciplina tattica. Nulla di impossibile per un ragazzo che in appena 4 stagioni di basket agonistico ha fatto passi da gigante e i cui limiti sono ancora tutti da scoprire.ù

(Photo by tookapic / Pixabay License)

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