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Pescara, gestivano case per la prostituzione in tutta Italia: cinque arresti

Pescara, gestivano case per la prostituzione in tutta Italia: cinque arresti

PESCARA, 12 aprile – Gestivano case per la prostituzione in tutta Italia e, attraverso una persona in Spagna, che svolgeva la funzione di ‘call center’, si occupavano anche delle relazioni con i clienti, i quali chiamavano da diverse città e venivano indirizzati nell’alloggio più vicino. Smantellata dalla Polizia di Pescara un’associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento e allo sfruttamento della prostituzione. Cinque le persone arrestate su provvedimento del gip del capoluogo adriatico; due quelle ancora ricercate. Roma, Firenze, Milano, Genova, Ferrara, Mantova, Cremona, Piacenza, Parma, Brescia, Lecce, Sammichele di Bari, Varese, Modena, Legnano e Gallarate, oltre a Pescara, le città in cui il sodalizio gestiva decine di appartamenti.

In carcere sono finiti due pescaresi, F.S., 28 anni, e D.T., 26 anni, arrestati a Milano, che avevano costituito una vera e propria società per procacciare gli immobili da affittare alle prostitute a prezzi fuori mercato; un milanese di 52 anni, che aveva il compito di tenere i contatti con le prostitute e raccogliere gli incassi; un 29enne di Lecce, A.S., gestore di un bed & breakfast in cui sono state rintracciate alcune prostitute sfruttate dall’organizzazione. Ai domiciliari, invece, è finita una colombiana di 37 anni, H.G., accusata di aver reperito appartamenti a Genova. Le due ricercate, una romena e una albanese, gestivano le fila dell’organizzazione.

Le indagini, avviate nel 2017, sono state condotte dalla squadra Mobile della Questura di Pescara, e hanno consentito di far luce su un articolato sistema che, attraverso il reperimento di alloggi in affitto da destinare all’esercizio del meretricio e la pubblicazione degli annunci su siti specializzati, consentiva di trarre ingenti profitti dalla prostituzione.

Gli investigatori, grazie anche all’ausilio di intercettazioni telefoniche, hanno scoperto numerose case d’appuntamento, in tutta Italia. I clienti – ha spiegato in conferenza stampa dal dirigente della Mobile, Dante Cosentino – erano soliti telefonare a delle utenze pubblicate sui siti specializzati, cui in realtà rispondeva non direttamente la prostituta ma, dalla Spagna, come fosse un call center, una donna, tuttora latitante, che procedeva poi a indirizzare la clientela verso le diverse case d’appuntamento sparse nella penisola.

A conclusione delle indagini, gli uomini della Mobile di Pescara, in collaborazione con i colleghi di Milano, Lecce e Genova, hanno eseguito le misure cautelari, emesse dal gip Nicola Colantonio, su richiesta del pm Rosangela Di Stefano, che ha coordinato le indagini.

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