Bimba morta all’ospedale di Pescara, autopsia: “Crisi respiratoria favorita da malformazioni”
PESCARA, 8 luglio – Alcune malformazioni hanno favorito la crisi respiratoria della bambina di 21 mesi, di San Salvo (Chieti), avvenuta nell’ospedale di Pescara durante un intervento al palato. In seguito a tali complicazioni la piccola ha riportato danni encefalici che, pochi giorni dopo, ne hanno causato la morte. Sono le prime indicazioni affiorate dall’autopsia disposta dal pm Fabiana Rapino ed eseguita oggi pomeriggio, dal medico Cristian D’Ovidio, sul corpicino della bambina.
L’operazione è stata eseguita lo scorso 28 giugno. Dopo la crisi respiratoria la piccola non ha mai ripreso conoscenza ed è stata ricoverata in Rianimazione fino allo scorso 3 luglio, quando è morta.
L’autopsia è durata quasi 5 ore e ora il medico legale sarà chiamato a confrontarsi con il pool di esperti nominato dalla Procura e formato, oltre che da D’Ovidio, dai professori Michele Scesi e Ascanio Martino. I tre esperti avranno 90 giorni di tempo per consegnare la propria relazione. E’ presto, al momento, per formulare ipotesi circa eventuali responsabilità o condotte errate o omissive. Nove gli indagati tra medici e infermieri. All’autopsia ha preso parte anche il medico legale Ilvo Polidoro in qualità di consulente delle difese. Intanto la Asl di Pescara ha disposto un accertamento interno.