Coronavirus in Abruzzo, sorveglianza per 4 giovani rientrati dalla Cina. Pronta la task force regionale
PESCARA, 12 febbraio – Sono quattro le persone tuttora in sorveglianza in Abruzzo per l’epidemia da Coronavirus. È quanto emerso da una conferenza stampa che si è svolta in Regione per fare il punto della situazione: si tratta di quattro studenti, due cinesi nel Pescarese e due italiani nell’Aquilano, di recente rientrati dalla Cina.
Nel complesso, a livello regionale, oltre ai casi ancora in corso, la sorveglianza ha riguardato altre 19 persone, per cui si è concluso l’isolamento domiciliare di 14 giorni: due alla Asl dell’Aquila, tre a quella di Chieti, dodici alla Asl di Pescara e quattro alla Asl di Teramo. Solo in due casi, vista l’insorgenza di sintomi, è stato eseguito il test specifico da Coronavirus, che ha dato esito negativo.
Nel corso della conferenza stampa la responsabile del servizio di prevenzione e tutela sanitaria della Regione Stefania Melena, illustrando i dati relativi alle persone in sorveglianza in Abruzzo, ha inoltre evidenziato come sul territorio regionale molti cinesi rientrati dalla Cina si stiano isolando autonomamente, anche per evitare pregiudizi ed episodi di razzismo. Numerose, infatti, sono le persone – soprattutto cinesi – che, nonostante il blocco dei voli per l’Italia, usufruendo degli scali internazionali, sono rientrate e stanno rientrando dalla Cina. Se gli studenti, su segnalazione dei dirigenti scolastici, in base alle direttive ministeriali sono tenuti ad osservare l’isolamento domiciliare, per gli adulti si tratta in molti casi di autoisolamento. Le modalità della sorveglianza possono variare da Asl ad Asl e prevedono, in linea di massima, la misurazione quotidiana della temperatura corporea e telefonate, anche più di una al giorno, con i centri di riferimento degli ospedali per il monitoraggio generico delle condizioni di salute. Oltre al numero nazionale 1500, dedicato proprio al Coronavirus, le Asl si stanno organizzando con dei numeri telefonici e personale pronto a rispondere alle domande degli utenti. Per Pescara il numero è 335.1935583, per Teramo è 800.090147.
Il laboratorio dell’ospedale di Pescara, inoltre, è pronto, da alcuni giorni, a eseguire direttamente i test per verificare l’eventuale presenza di Coronavirus sui pazienti. L’Unità operativa complessa di microbiologia e virologia, infatti, è stata individuata come centro regionale di riferimento, come annunciato dal direttore dell’Uoc Paolo Fazii. L’esperto ha spiegato la procedura che viene adottata: subito dopo il test, in caso di esito negativo, viene comunicata la negatività al Covid-19 e vengono eseguiti accertamenti per appurare il tipo di patologia; in caso di positività il materiale viene inviato ai centri di riferimento nazionale, cioè l’Istituto superiore di sanità (Iss) e lo Spallanzani, per tutti gli ulteriori accertamenti e per la comunicazione definitiva di positività al Coronavirus.
Durante la conferenza stampa sono stati forniti, dal dirigente del servizio emergenza di Protezione civile della Regione Abruzzo Silvio Liberatore, anche i numeri, aggiornati a ieri, degli accertamenti eseguiti sui passeggeri all’aeroporto d’Abruzzo nell’ambito del protocollo ministeriale finalizzato a contenere la diffusione del virus: diciassette voli internazionali, per un totale di 1.700 persone controllate. I controlli, come spiegato, vengono eseguiti materialmente dai volontari della Croce Rossa Italiana. Sono 170, infatti, i volontari di protezione civile specializzati che nei giorni scorsi hanno seguito i corsi di formazione di security aeroportuale e di controllo sanitario. Ai viaggiatori viene misurata la temperatura corporea con un termometro laser: se dovesse superare i 37,5 gradi, si provvede ad accertare il Paese di provenienza e, in caso di sospetto, viene attivato immediatamente il 118 per il trasferimento nel reparto di malattie infettive dell’ospedale.
<Nella nostra regione è alto il livello di attenzione e voglio, quindi, rassicurare tutti i cittadini perché, attraverso un’interazione adeguata tra le quattro Asl, siamo pronti a rispondere a tutte le evenienze – ha affermato l’assessore regionale alla sanità Nicoletta Verì – Abbiamo creato una task force molto importante. Se i cittadini hanno un minimo dubbio, un dubbio purtroppo legato a un momento che si contestualizza con l’insorgenza del picco delle malattie dell’influenza e dove quindi c’è una maggiore allerta, il primo contatto deve essere con il medico di famiglia che fa la prima diagnosi. Da parte delle nostre aziende, è pronto ogni tipo di intervento e sappiamo gestire qualsiasi situazione>.
<Tutte le Asl – ha sottolineato Parruti – hanno fatto una serie di azioni, hanno preso provvedimenti, che ci consentono in questo momento di fare tutto in modo molto omogeneo: dalla sorveglianza sanitaria alla valutazione intraospedaliera alla diagnostica centralizzata su Pescara all’eventuale invio di campioni di controllo a Roma. Siamo, quindi, molto bene organizzati e la situazione è già attiva perché abbiamo tante persone sotto sorveglianza, ma ad oggi non sta succedendo niente e questo credo che possa solo rassicurare tutti i cittadini>.