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Colonnella, slitta ancora il pagamento degli arretrati all’Atr. I sindacati: “Di Murro paghi o vada via”

Colonnella, slitta ancora il pagamento degli arretrati all’Atr. I sindacati: “Di Murro paghi o vada via”

COLONNELLA, 7 maggio – Slitta ancora il pagamento dei quattro stipendi arretrati per i 150 dipendenti dell’Atr di Colonnella. A denunciare il mancato rispetto anche degli ultimi impegni da parte dell’azienda sono i sindacati di categoria che in un comunicato rendono noto anche come il revisore abbia chiesto la messa in liquidazione dell’azienda.

“Dopo aver detto, solo qualche giorno fa, che era stato attivato uno specifico conto corrente e che questo avrebbe consentito di pagare entro questa settimana gli stipendi arretrati – scrivono  i segretari provinciali  di Fiom Cgil, Film Cisl e Uilm Uil – oggi pomeriggio Antonio Di Murro, senza metterci neanche la faccia, ha inviato alla Prefettura una nota nella quale stravolge quanto detto fino alla scorsa riunione e tira fuori delle nuove date”. Le nuove scadenze dovrebbero essere quelle del 20 maggio e del 15 giugno, come annunciato dall’azienda.  “Date  alle quali – continuano i rappresentanti delle organizzazioni sindacali – è, ovviamente, impossibile credere. Adesso basta, non se ne può più dell’azione di chi sta causando soltanto gravissime conseguenze economiche e sociali sulla pelle di gente disperata ed esasperata”.

Nella nota i sindacati aggiungono poi come dalla lettera della proprietà sia emerso come il sindaco revisore abbia chiesto al tribunale dell’Aquila la messa in liquidazione dell’azienda e che il 18 maggio ci sarà la prima udienza. Un rischio che le organizzazioni sindacali “avevano anticipato mesi fa all’azienda durante una riunione in regione, chiedendo un’immediata ricapitalizzazione” senza avere alcuna risposta.

“Fim, Fiom e Uilm di Teramo, hanno chiesto, in maniera perentoria, che lunedì l’Atr paghi almeno due stipendi – concludono i segretari provinciali –  se così non dovesse essere Antonio Di Murro si faccia subito da parte e liberi l’azienda dalla sua dannosa presenza”.

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