Betafence, la Cisl chiede l’intervento del Governo: “Inaccettabile chiudere un’azienda in buona salute”
TORTORETO, 5 luglio – La Cisl interviene nuovamente sull’annunciata chiusura della Betafence, e lo fa chiedendo l’intervento del governo.
L’azienda, che conta 155 dipendenti a cui si aggiunge un centinaio di lavoratori dell’indotto, ha infatti comunicato la volontà di chiudere il sito di Tortoreto, giustificando la decisione con le perdite registrate dal gruppo in seguito all’emergenza Coronavirus.
“La decisione di Betafence è arrivata a fine luglio durante una presentazione sulla situazione del gruppo con una slide – dichiara il segretario generale della Fim Cisl Roberto Benaglia – una scelta che non trova ragioni industriali visto che si tratta di un’azienda che ha sempre prodotto utili, come dimostra il fatturato medio di circa 40 milioni di euro e il margine operativo lordo che ai proprietari ha fruttato circa 20 milioni nell’ultimo quinquiennio”.
L’azienda, inoltre, evidenzia il segretario della Fim Cisl, “rispetto alla media del settore ha un assenteismo di appena il 3% e percentuali di produttività molto alte”. Nel ribadire dunque la totale contrarietà alla chiusura Benaglia chiede l’intervento del Governo.
“Respingiamo la decisione di chiudere il sito teramano per delocalizzare a quanto pare in Polonia – conclude Benaglia – continueremo il picchetto davanti ai cancelli finché l’azienda non farà marcia indietro sui licenziamenti e chiediamo al Governo d’intervenire subito. E’ inaccettabile che si chiuda un sito che si trova in buona salute come quello della Betafence, mettendo a rischio 155 famiglie”.