Teramo, nasce una struttura di supporto a sindaci e parti sociali contro la crisi provocata dal Covid
TERAMO, 5 agosto – Economia, lavoro e sicurezza. Sono i temi affrontati nel consiglio comunale di questa mattina, nel corso del quale è stata più volte citata la vertenza della Betafence, il polo produttivo di Tortoreto di proprietà di un Fondo multinazionale che, nonostante gli utili, ne ha annunciato la chiusura giustificandola con la crisi legata agli effetti del Covid.
Ed è proprio la necessità di affrontare in maniera decisa l’emergenza Coronavirus e le sue conseguenze economiche che ha visto il consiglio provinciale, dopo alcune modifiche proposte da Mauro Scarpantonio della lista “La Casa dei Comuni” , approvare all’unanimità un’ordine del giorno introdotto dal presidente della Provincia Diego Di Bonaventura e che prevede l’istituzione di una struttura tecnica a supporto dei sindaci e delle parti sociali per individuare “obiettivi e progetti” in grado di contrastare gli effetti negativi del Covid.
“E’ in questa fase che a fare la differenza sarà la capacità i di mostrarsi compatti e propositivi, di viaggiare uniti verso riconoscibili obiettivi strategici. Il Covid 19, così come sta accadendo per altri aspetti della nostra vita – salute, modelli comportamentali e sociali, lavoro, formazione, trasporti – accelera processi e cambiamenti – ha sottolineato il consigliere delegato Lanfranco Cardinale, che ha illustrato l’ordine del giorno – chi non sarà in grado di affrontarli sviluppando una nuova progettualità rimarrà marginale con nuove e persistenti sacche di povertà e disagio”.
In aula, questa mattina. erano presenti anche il segretario provinciale della Cgil, Giovanni Timoteo e Fabio Benintendi della Cisl in rappresentanza della triplice sindacale.
“I sindacati hanno compreso bene la nostra vulnerabilità – ha dichiarato il presidente Diego Di Bonaventura in apertura dei lavori – la vicenda Betafence non sarà l’ultima della serie. Con l’iniziativa di oggi diamo il via ad un modello che ci auguriamo diventi una buona pratica: il coinvolgimento dei sindaci, delle parti sociali, delle altre istituzioni per arrivare a definire obiettivi strategici: fare sintesi, superare le divisioni territoriali, utilizzare in maniera flessibile e veloce le risorse che abbiamo. La Provincia, con uno sguardo nuovo considerata la marginalità degli ultimi anni a causa di una scellerata riforma mai troppo avversata, ha deciso di costituire un gruppo di lavoro formato da esperti in progettazione e finanziamenti. Saranno a disposizione di chi, con noi, vuole impegnarsi a contrastare le conseguenze negative dell’emergenza sanitaria”.
Ora, sulla base del documento approvato dal consiglio, il presidente Diego Di Bonaventura, sentiti i consiglieri, nominerà la struttura tecnica composta da esperti di comprovata formazione e professionalità. A questi, in una logica di rete, dovrebbero affiancarsi altri saperi in maniera flessibile e sulla base delle specificità affrontate: Università, Asl, Istituto Zooprofilattico, Camera di Commercio, Diocesi di Teramo, Cope, sindacati, parti sociali.
Domani, quindi, a partire dalle ore 10, alla sala polifunzionale, la Provincia ha convocato l’assemblea dei sindaci chiamata a costituire tavoli di lavoro “tematici”. L’obiettivo è quello di arrivare a definire obiettivi strategici e progetti caratterizzanti da mettere sul tavolo della contrattazione di Regione, Governo ed Europa. “Fare ordine sulle priorità, superare le divisioni territoriali, fare velocemente – ha chiosato Di Bonaventura – per non sprecare, come ha sottolineato il presidente della Repubblica Mattarella, i finanziamenti che arriveranno”.
Nel corso della seduta sono stati deliberati, fra gli altri, due provvedimenti: l’atto di indirizzo per la trasformazione del Consorzio Punto Europa in società “in house” della Provincia (all’unanimità) e il parere di conformità al piano territoriale provinciale (con il voto contrario del vicepresidente Alessandro Recchiuti, assenti i consiglieri Beta Costantini e Luca Frangioni) della variante al Prg presentata dal Comune di Roseto degli Abruzzi per la realizzazione di un centro di riuso a Fonte dell’Olmo.
Per quanto riguarda il Cope, il consiglio ha preso atto di quanto deliberato dall’assemblea dei soci (oltre alla Provincia l’Università di Teramo e il Comune capoluogo) il 13 maggio del 2019 circa l’opportunità di trasformare il consorzio in una società in house cui affidare per via diretta servizi di interesse pubblico. Nelle prossime settimane spetterà ai dirigenti definire modalità e servizi da trasferire al consorzio oggi diretto, in qualità di amministratore unico, da Filippo Lucci.
Il consiglio, quindi, è stato chiamato a ratificare il parere tecnico del servizio Urbanistico e del Copit circa la variante al Prg di Roseto per la realizzazione di un “centro del riuso di determinate tipologie di rifiuti” in località Fonte Dell’Olmo. La relazione dei tecnici ha evidenziato la conformità della richiesta al piano territoriale provinciale ma ha prescritto una serie di “compensazioni paesaggistico-ambientali”. Il Comune, nello specifico, “dovrà raddoppiare dal 15 al 30% lo spazio del verde pubblico all’interno dell’area oggetto della variante o nelle immediate vicinanze e dovrà indirizzare questo parametro verso interventi di “rinaturalizzazione” con vegetazione “con funzione di filtro/schermatura”. Le opere e i lavori di compensazione da realizzare dovranno essere inseriti nel progetto esecutivo del centro.