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Covid, in Abruzzo parrucchieri aperti anche nelle zone rosse. Salgono a 33 i comuni con maggiori restrizioni

Covid, in Abruzzo parrucchieri aperti anche nelle zone rosse. Salgono a 33 i comuni con maggiori restrizioni

PESCARA, 5 marzo – In Abruzzo nidi e scuole dell’infanzia e barbieri, parrucchieri e centri estetici continueranno ad essere aperti anche nelle zone cosiddette rosse locali istituite dalla Regione. Il presidente, Marco Marsilio, sta infatti per firmare una nuova ordinanza che proroga le maggiori restrizioni per determinate aree, ma le misure e i divieti verranno elencati nel provvedimento e non si farà più riferimento alle norme contenute nei Dpcm. Di fatto le maggiori restrizioni rappresentano un inasprimento delle misure previste per la zona arancione, in cui si trova l’Abruzzo. La zona con maggiori restrizioni non sarà più definita ‘rossa’.

“Ai comuni già classificati in zona rossa – si legge in una nota dello staff del presidente della Regione Abruzzo – continueranno ad applicarsi le stesse misure previste dall’articolo 3 del vecchio Dpcm in scadenza. Per evitare confusione con la nuova disciplina del Dpcm Draghi (in vigore da domani 6 marzo), che contiene alcune norme più restrittive, la zona dove si applicheranno maggiori restrizioni non sarà più comunemente definita ‘rossa’ e non sarà più fatto riferimento a norme contenute nei Dpcm”.

“Per fare gli esempi più macroscopici: continueranno a restare aperti i servizi alla persona (barbieri, parrucchieri e centri estetici) e le scuole materne e dell’infanzia – si legge – La ragione di questa scelta sta nel fatto che, in presenza di un quadro di generale e costante miglioramento, anche se lento e non ancora registrato sul fronte ospedaliero, non sarebbe giustificabile un inasprimento delle misure. A maggior ragione per città e comuni sottoposti a severe discipline restrittive ormai da settimane”.

SALGONO A 33 I COMUNI CON LE MAGGIORI RESTRIZIONI

Un comune del Pescarese, Picciano, esce dall’area a maggiori restrizioni istituita dalla Regione Abruzzo, mentre vi entrano altri otto comuni: Castiglione a Casauria e Torre de’ Passeri, in provincia di Pescara; Cagnano Amiterno, Capitignano, Castelvecchio Subequo, Ovindoli, Pizzoli e Roccaraso, in provincia dell’Aquila. Salgono così a 34 le località abruzzesi in cui sono in vigore le maggiori restrizioni: tra queste l’intera area metropolitana Pescara Chieti, in cui la variante inglese è responsabile del 70% dei contagi da coronavirus. Le misure, contenute in un’ordinanza che il presidente della Regione, Marco Marsilio, sta per firmare, resteranno in vigore almeno fino a domenica 14 marzo compresa, fa sapere in una nota lo staff del presidente.

Di seguito l’elenco dei comuni con le maggiori restrizioni. Provincia di Pescara: Caramanico Terme, Castiglione a Casauria, Cepagatti, Città Sant’Angelo, Lettomanoppello, Manoppello, Montesilvano, Pescara, Pianella, Scafa, San Valentino in Abruzzo Citeriore, Spoltore,Torre de’ Passeri e Turrivalignani. Provincia di Chieti: Bucchianico, Chieti, Francavilla al Mare, Lanciano, Miglianico, Ortona, San Giovanni Teatino, Torrevecchia Teatina e Ripa Teatina. Provincia dell’Aquila: Ateleta, Cagnano Amiterno, Capitignano, Castelvecchio Subequo, Ovindoli, Pizzoli e Roccaraso. Provincia di Teramo: Pineto, Roseto degli Abruzzi e Silvi.

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