Omicidio a Pescara, segni di percosse sul corpo di Jennifer. “Troilo era possessivo”
PESCARA, 3 dicembre – Segni di percosse ed ecchimosi sul corpo di Jennifer Sterlecchini, la 26enne di Pescara uccisa a coltellate ieri mattina dopo una lite con l’ex fidanzato, Davide Troilo, di 32 anni. I primi elementi emersi dal sopralluogo del medico legale confermerebbero quindi la violenta colluttazione prima della tragedia. I Carabinieri nelle ultime ore hanno ascoltato diverse persone per ricostruire il contesto in cui è maturato il delitto. Non sono emersi precedenti episodi di violenza, ma il giovane viene descritto come estremamente opprimente e possessivo e, forse, anche per questo la ragazza aveva deciso di interrompere la relazione. Intanto Troilo, in arresto con l’accusa di omicidio volontario, è ancora ricoverato in ospedale, piantonato dai Carabinieri. Deve essere sottoposto ad ulteriori accertamenti medici e poi verrà trasferito in carcere, domani o al massimo lunedì.
Diverse le coltellate inferte sul corpo della giovane, due quelle più profonde, una delle quali al collo. Ulteriori chiarimenti arriveranno dall’autopsia; il pm Silvia Santoro dovrebbe conferire l’incarico martedì. Sempre la prossima settimana nell’abitazione di via Acquatorbida 31, al confine tra Pescara e Sambuceto, arriveranno i Carabinieri del Ris di Roma, per una serie di accertamenti con tecniche particolari, finalizzati a completare il quadro investigativo.
Intanto lunedì dovrebbe svolgersi l’interrogatorio di Troilo davanti al gip Antonella Di Carlo. Il 32enne, che ha riportato lievi lesioni giudicate guaribili in 15 giorni, è già stato interrogato ieri in ospedale. Al pm Silvia Santoro ha raccontato la sua versione dei fatti, affermando che la discussione sarebbe nata per un computer ed un tablet che i due avevano in comune. Il giovane ha anche affermato che la 26enne si sarebbe inferta la prima coltellata da sola.
La storia tra Jennifer e Davide va avanti per tre anni, poi alcuni giorni fa l’epilogo, per scelta della ragazza. Jennifer decide infatti di interrompere una relazione che non va più bene e ieri raggiunge la casa del ragazzo, dove negli ultimi anni hanno vissuto insieme, per riprendere ciò che era suo. Una volta dentro, i due iniziano a dividere le proprie cose. E inizia anche la discussione, che ben presto si trasforma in lite e poi in colluttazione.
Il ragazzo chiude la porta d’ingresso a chiave, lasciando fuori la madre della 26enne. Spunta fuori un coltello e, in pochi minuti, si consuma la tragedia. Il primo ad accorrere, richiamato dalle urla della ragazza e della mamma, è un vicino, che lancia l’allarme. Jennifer urla più che può e chiede aiuto: “Mamma, aiutami, mi sta ammazzando”, strilla la ragazza secondo alcuni testimoni. La madre della 26enne, sconvolta, sviene in strada e viene soccorsa da alcuni conoscenti.
Giunti sul posto, i soccorritori trovano i due sdraiati a terra, vicini, in una pozza di sangue, e non possono fare altro che constatare il decesso della ragazza, mentre il 32enne viene trasportato in ospedale.
Solo pochi giorni prima della tragedia, Jennifer, in occasione della giornata contro la violenza sulle donne, aveva postato sul suo profilo facebook frasi di condanna. “La violenza contro le donne è il virus del non-uomo”, scriveva la ragazza. Accuse che oggi sembrano un presagio.