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Povertà ed esclusione sociale, in Abruzzo un cittadino su tre è a rischio

Povertà ed esclusione sociale, in Abruzzo un cittadino su tre è a rischio

PESCARA, 7 dicembre – Un abruzzese su tre è a rischio di povertà o di esclusione sociale. Si stima che il dato sia pari al 30,1% della popolazione nel 2015, in crescita rispetto all’anno precedente (29,5%). Il reddito medio delle famiglie abruzzesi, nel 2014, era di poco superiore ai 25mila euro all’anno, dato che colloca l’Abruzzo al primo posto tra le regioni del Sud, ma comunque nella parte bassa della classifica nazionale. Emerge da un report dell’Istat su condizioni di vita e reddito.

Il rischio di povertà o esclusione sociale viene elaborato secondo la definizione adottata nell’ambito della Strategia Europa 2020. L’indicatore corrisponde alla quota di popolazione che sperimenta almeno una delle seguenti condizioni: rischio di povertà, grave deprivazione materiale, bassa intensità di lavoro. Condizioni che, nel 2015, in Abruzzo, raggiungono rispettivamente il 21,7% (22% nel 2014), l’11,1% (9,5%) e l’11,8% (11,6%).

La situazione è peggiore nelle regioni del Sud – il rischio povertà o esclusione sociale arriva al 55,4% in Sicilia e al 47,8% in Puglia – mentre le cose vanno meglio nelle regioni del Nord. A livello nazionale, nel 2015, si stima che il 28,7% delle persone residenti in Italia sia a rischio di povertà o esclusione sociale ovvero. La quota è sostanzialmente stabile rispetto al 2014 (era al 28,3%) a sintesi di un aumento degli individui a rischio di povertà (dal 19,4% a 19,9%) e del calo di quelli che vivono in famiglie a bassa intensità lavorativa (da 12,1% a 11,7%); resta invece invariata la stima di chi vive in famiglie gravemente deprivate (11,5%).

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