Pupillo: “Il Tribunale a Lanciano non può chiudere. Uffici pronti a Palazzo degli Studi”

LANCIANO, 9 dicembre – Uffici pronti e adeguati a Palazzo degli Studi per il Tribunale di Lanciano. Il sindaco Mario Pupillo e i consiglieri delegati alla questione Tribunale, Elisabetta Merlino e Paola Zulli, rinnovano la proposta con cui vogliono evitare, ad ogni costo, la chiusura degli uffici giudiziari a Lanciano e l’accorpamento con Chieti. Non una banale questione di campanile, ma una necessità seria per la funzionalità della giustizia sul territorio.
“Il Tribunale di Lanciano è un presidio di giustizia essenziale, fondamentale, imprescindibile per l’intero comprensorio Frentano. Come già sostenuto in passato, ribadiamo con forza la necessità di rivedere la riforma delle circoscrizioni giudiziarie che attualmente prevede la chiusura del Tribunale di Lanciano nel 2018. – si legge in una nota – E’ ormai pacifico che concentrando su Chieti tutte le istanze di un territorio esteso e eterogeneo dal punto di vista giurisdizionale come l’Abruzzo meridionale, il collasso del sistema Giustizia sarebbe assicurato e a pagare il prezzo più importante in termini di servizio e diritto di accesso alla Giustizia sarebbero i cittadini”.
In più, secondo il sindaco, l’accorpamento, inoltre, non potrà soddisfare le ragioni della spending review che ha animato la stagione della riforma, mentre la soluzione offerta
“va nella direzione del contenimento dei costi e delle spese senza per questo privare la cittadinanza di un servizio essenziale. Il nostro obiettivo è quello di garantire la sicurezza dei cittadini attraverso la permanenza in loco dello storico presidio Frentano, storica sede di Corte di Assise e capace di dare risposte tempestive e qualificate ad un territorio che serve oltre 150 mila cittadini. Qualora il Governo centrale non desse seguito alla richiesta unanime di questo territorio, è opportuno avviare un progetto che unisca la realtà di Lanciano a quella di Vasto, prevedendo un presidio giudiziario Frentano costiero con divisione funzionale delle competenze”, conclude Pupillo.