Domani parte dragaggio del porto di Pescara. Padovano: “Aumentare quantitativi e ripascimento”
PESCARA, 10 gennaio – Partiranno domani mattina i lavori per il dragaggio del porto canale di Pescara. Un problema, quello dell’insabbiamento delle acque portuali, che si lega all’emergenza inquinamento e che restituisce un cocktail esplosivo in grado di mettere in ginocchio l’economia della pesca e del turismo della città adriatica. La speranza è che l’abbattimento della diga foranea consenta di risolvere definitivamente il problema, ma i tempi sono ancora lunghi e nel frattempo occorre fronteggiare l’emergenza.
“Nella prima parte della mattinata di domani verranno ufficialmente consegnati i lavori per l’escavazione di 10.000 metri cubi di materiale dalla darsena antistante l’imboccatura del porto canale – fa sapere Riccardo Padovano, consigliere delegato alla Portualità e all’Economia del Mare – Si tratta di un cantiere che verrà aperto in presenza del presidente della Regione Luciano D’Alfonso, ad opera del Provveditorato delle Opere Pubbliche e sollecitato più volte dall’Amministrazione comunale”.
Sempre domani sarà a Pescara il presidente dell’Autorità Portuale del Mare Adriatico Centrale, Rodolfo Giampieri.
“Con lui affronteremo anche la definizione dei parabordi delle banchine per la messa in sicurezza degli ormeggi – spiega Padovano -. In merito al dragaggio, il quantitativo è utile, ma non ancora sufficiente a restituire al porto la navigabilità necessaria, come attesta la decisione del Comandante della Capitaneria di Porto di chiudere per questione di sicurezza. E’ dunque indispensabile sfruttare l’occasione dei lavori che inizieranno domani, per aumentare il quantitativo da prelevare e per utilizzare la sabbia dragata sui litorali che hanno bisogno di essere ricostituiti”.
L’esponente della maggioranza comunale lancia infatti una proposta:
“Chiederemo alla Regione di istituire un tavolo per ottenere in primis la caratterizzazione del materiale prelevato in loco, senza deposito nella vasca di colmata, trattandosi di materiale in arrivo dal mare che, quindi, potrebbe essere compatibile da subito con le operazioni di ripascimento morbido di cui hanno bisogno non solo Pescara, ma anche altri Comuni costieri, come Francavilla, Silvi, Montesilvano e Città Sant’Angelo, che hanno già chiesto alla Regione interventi in tal senso. Sono convinto che facendo le dovute analisi si troverà sabbia compatibile a tali operazioni, perché ciò che rende impraticabile il porto non è materiale fluviale, ma sabbia marina trasportata dalle correnti provenienti da nord est”.