Acerbo: “Voltagabbana ed esponenti del partito dell’acqua nella lista Pd alle provinciali di Pescara”
PESCARA, 11 gennaio – Rifondazione Comunista entra a gamba tesa sul voto per il rinnovo del Consiglio provinciale di Pescara, che si terrà sabato prossimo, dopo il rinvio dovuto al maltempo. L’esponente della segreteria nazionale Maurizio Acerbo, insieme al segretario e al tesoriere provinciale del partito, Corrado Di Sante e Walter Rapattoni, punta il dito contro i giochi di potere del centrosinistra dalfonsiano e accusa Sel di fare da stampella al governatore.
L’atto d’accusa di Rifondazione si concentra essenzialmente sulla lista del Pd:
“Al voto andranno solo i consiglieri comunali e gli eletti saranno così, ancora una volta, espressione esclusiva dei giochi di potere all’interno del ceto politico. Il Pd ha presentato una lista in pieno stile dalfonsiano, con esponenti del partito dell’acqua come Silvina Sarra, sindaca di Bolognano e moglie dell’ex-presidente Aca arrestato con l’accusa di tangenti, e con voltagabbana provenienti dal centrodestra come il sindaco neoeletto di Manoppello Giorgio De Luca. Le altre due liste presentano da un lato un centrodestra a ranghi ridotti, dopo la campagna acquisti di D’Alfonso, dall’altro un redivivo Giorgio D’Ambrosio, che da democristiano ora si è trasformato in socialista”.
Acerbo, Di Sante e Rapattoni mettono nel mirino anche i cugini di Sel-Sinistra Italiana, compagni di partito fino al 2009, quando Vendola mise in atto la scissione:
“Dobbiamo constatare che Sel-Sinistra italiana è presente nella lista Pd con il giovane candidato Davide Morante, a dimostrazione che non è l’età il metro per giudicare la rottura con la vecchia politica. Il partito di Melilla e Mazzocca conferma in provincia di Pescara la sua internità e subalternità al sistema di potere dalfonsiano. Per l’ennesima volta Sel-Sinistra Italiana antepone il rapporto con D’Alfonso e il Pd, alla prospettiva della costruzione di un’alternativa al renzismo che pure Fratoianni e Fassina invocano a livello nazionale”.
Rifondazione rimarca come il caso-Pescara, in relazione alla scelta compiuta da Sel-Si, rappresenti un unicum anche a livello regionale:
“Fortunatamente nel resto d’Abruzzo hanno fatto la giusta scelta, quella del boicottaggio, insieme al resto delle forze di sinistra”.
Una scelta, quella di boicottare il voto per le provinciali, fondata sulla contestazione della legge Del Rio, che tra i suoi effetti ha prodotto la cancellazione del suffragio universale:
“La riforma bufala del governo Renzi ha solamente sottratto ai cittadini il diritto a eleggere i propri rappresentanti. Non sono state abolite le province, ma la democrazia e lo scopo di questa operazione è stato quello di procedere a fortissimi tagli per servizi essenziali con sempre meno risorse, dal trasporto disabili alle strade passando per la manutenzione delle scuole superiori. Una delle conseguenze positive della vittoria del No al referendum costituzionale è che si è evidenziato il carattere truffaldino della legge Del Rio, di finta abolizione delle Province, ma in realtà di semplice abolizione del voto popolare attraverso un antidemocratico voto di secondo livello da parte dei consiglieri comunali. Ecco il perché della nostra scelta di fondo di non presentarci a queste elezioni provinciali di secondo grado, e di sottoporre al vaglio della Corte Costituzionale il provvedimento raffazzonato, anti democratico e demagogico rappresentato dalla legge Del Rio. Ci battiamo per la rapida abrogazione di questa riforma-truffa”.