Anche in Abruzzo sarà possibile curarsi con la cannabis. Ecco in quali casi
PESCARA, 4 ottobre – Terapia e sperimentazione. Con la pubblicazione del decreto commissariale firmato nei giorni scorsi, anche in Abruzzo viene regolamentata la possibilità di utilizzare farmaci e preparati galenici a base di cannabinoidi per finalità terapeutiche.
I medicinali potranno essere prescritti e, di conseguenza, rimborsati, soli in casi specifici: riduzione del dolore associato a spasticità (sclerosi multipla, lesioni del midollo spinale) con resistenza alle terapie convenzionali; riduzione del dolore cronico, con particolare riferimento al dolore neurogeno e con esclusione del dolore nella fibromialgia, in pazienti con resistenza ai trattamenti convenzionali; riduzione dei movimenti involontari del corpo e facciali nella sindrome di Gilles de la Tourette, che non può essere ottenuta con trattamenti standard.
I trattamenti potranno essere prescritti esclusivamente da specialisti operanti nei Centri per la sclerosi multipla o nelle unità operative di neurologia, terapia del dolore e cure palliative delle Asl regionali. La ricetta dovrà essere rinnovata volta per volta e potrà essere prescritto un quantitativo massimo di cannabis necessario a coprire 30 giorni di terapia.
Il medico avrà anche il compito di monitorare gli effetti della terapia e dovrà trasmettere i dati relativi al paziente (ovviamente in forma anonima) al Servizio Farmaceutico della Asl di riferimento, che a sua volta li inoltrerà, in forma aggregata, all’Istituto Superiore di Sanità per l’aggiornamento delle informazioni scientifiche su questo tipo di cure, per le quali non ancora esistono evidenze adeguate. Saranno le farmacie a procedere alla preparazione, sulla base delle indicazioni del medico prescrittore, e a distribuire il farmaco al paziente.