ROSETO, 29 giugno – Un grande girotondo in spiaggia per l’acqua del Gran Sasso, attorno ad una montagna simbolica fatta con la sabbia. E’ l’iniziativa organizzata dagli attivisti impegnati  nella difesa del sistema Gran Sasso in collaborazione con l’amministrazione comunale di Notaresco e che questa mattina ha visto protagonisti i bambini del comune teramano in colonia estiva a Roseto. Alla manifestazione, che chiude insieme ad un incontro a Tossicia la prima fase della mobilitazione, ha preso parte anche il sindaco di Notaresco Diego Di Bonaventura.

“Oggi si chiude il primo ciclo di eventi diffusi sul territorio di tre province verso la manifestazione prevista per domenica 9 luglio ad Assergi – sottolinea il Forum H2O  -Tanti cittadini nonostante la calura hanno partecipato ai flash mob e agli incontri pubblici. Anche gli ultimi eventi sono stati molto affollati, ieri a L’Aquila e martedì a Martinsicuro. Oggi si chiude a Tossicia, anche se altri gruppi di cittadini di vari comuni ci stanno contattando per inserirsi nel percorso della mobilitazione. Sarà una vertenza lunga che probabilmente durerà anni. Per questo, in forma partecipata con assemblee come fu fatto per Ombrina, si stanno ideando iniziative a breve, come ad Assergi il 9 luglio, medio e lungo periodo” .

In un momento in cui i cittadini vogliono essere protagonisti nelle scelte su un bene primario come l’acqua le associazioni contestano duramente il comportamento della Regione Abruzzo “che vuole mantenere fuori dai tavoli delle decisioni questi cittadini, chiudendosi in una torre d’avorio auto-referenziale quando invece i problemi vanno affrontati con il supporto di tutti, anche per quanto riguarda la conoscenza delle problematiche“.

Da qui l’invito alla Regione a tornare sui propri passi, “anche per quanto riguarda il problema costituito dalla grande quantità di sostanze pericolose stoccate nei laboratori“. Stoccaggio che per le associazioni rappresenta la principale criticità del sistema “perché costituisce il rischio più grande, tanto da portare a classificare i laboratori come impianto a rischio di incidente rilevante”.