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Abruzzo, ambientalisti contro l’ok ai fuochi pirotecnici nel parco nazionale della Majella

Abruzzo, ambientalisti contro l’ok ai fuochi pirotecnici nel parco nazionale della Majella

PESCARA, 23 agosto – In funestata dagli incendi, che hanno bruciato centinaia di ettari di terno e boschi, anche all’interno di aree protette, l’autorizzazione a spettacoli pirotecnici all’interno del Parco nazionale della Majella rappresenta, per gli ambientalisti abruzzesi, una scelta scellerata. E così la Soa, la stazione ornitologica abruzzese, con una nota inviata all’Ente Parco della Majella, al Ministero dell’Ambiente – Direzione Conservazione della Natura, al Cta del Parco, al servizio Via (valutazione di impatto ambientale), al coordinamento regionale dei  Carabinieri-Forestali, alle Prefetture di Pescara e Chieti, all’Arta Abruzzo, al Comune di Caramanico Terme e a quello di Fara S. Martino chiede a gran voce che vengano ritirate  “le autorizzazioni improvvidamente rilasciate per due iniziative relative all’accensione dei fuochi artificiali all’interno del Parco nazionale, precisamente il 26 agosto 2017, a mezzanotte e mezza in località Madonna dell’Uliveto – Comune di Fara S. Martino, e il 29 agosto 2017 in località Decontra – Comune di Caramanico Terme”.

Aree che in  entrambi i casi sono considerate come Sic, siti di interesse comunitari e zone di protezione speciali, e che ospitano decine di specie tutelate.

“Anche in considerazione della particolare stagione estiva con temperature elevatissime e piovosità praticamente assente, con fortissimo rischio d’incendio che purtroppo già si è tramutato in un vero e
proprio disastro in vaste aree del Parco della Majella, addirittura anche all’interno del territorio dello stesso Comune di Caramanico terme, esprimiamo fin da ora la nostra sorpresa per la concessione
dell’autorizzazione da parte del parco – scrivono gli ambientalisti –  Entrambe le autorizzazioni inoltre appaiono generiche nelle prescrizioni. Cosa vuol dire dal punto di vista tecnico “vengano utilizzati fuochi artificiali con limitati effetti sonori”? In termini di Decibel cosa significa? A che distanza? “.

Sotto accusa anche la  prescrizione  relativa alla predisposizione di “una squadra antincendio munita di idonei mezzi e attrezzi, compreso apposita autobotte”. Prescrizione che per la Soa “non solo è generica ma anche del tutto fuori luogo in considerazione dell’orografia dei luoghi potenziali di intervento, contraddistinti, soprattutto per quanto riguarda le Gole di Fara S. Martino, di ripidissimi versanti rocciosi”.

“Il Sindaco del Comune di L’Aquila ha emanato un’ordinanza per vietare i fuochi artificiali su tutto il territorio comunale in quanto la fine dell’estate è un periodo rischiosissimo in generale, con il periodo di secca. Quest’anno, poi, la siccità è a livelli emergenziali – continua l’associazione –  Qui invece, in un Parco nazionale, in un sito di interesse comunitario, in una zona di protezione speciale, con decine di specie animali rarissime e protette ai massimi livelli (ormai sulla carta), dagli orsi ai camosci passando per aquile reali e lanari, si permettono i fuochi a pochi metri da aree impervie, con rocce a strapiombo per centinaia di metri su cui crescono i rarissimi, in quanto endemici, Pini neri. Sono luoghi dove se parte qualche focolaio è praticamente impossibile intervenire e l’incendio rischia di risalire l’intera montagna. Tra l’altro essendo fuochi notturni bisognerebbe aspettare ore e ore fino alla mattina successiva per far arrivare i mezzi aerei. La prescrizione del parco di dotarsi di autobotte è risibile per chi conosce un minimo i luoghi”.

Sopra le cartine dei siti dove sono stati autorizzati i fuochi

 

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