Abruzzo, artigianato in crisi. Le province più colpite quelle di Chieti e L’Aquila
CHIETI, 6 novembre – Costruzioni e manifatturiero spingono giù i numeri dell’artigianato abruzzese, con le province di Chieti e l’Aquila, rispettivamente la più industrializzata della regione e quella maggiormente segnata negli ultimi anni dalle calamità naturali, che registrano i dati peggiori.
E’ quanto emerge dal rapporto sull’andamento delle imprese artigiane in Abruzzo nei primi nove mesi dell’anno messo a punto da Aldo Ronci per la Cna Abruzzo.
“La flessione – illustra il ricercatore – è stata di 468 unità, un valore che negli ultimi anni tende molto debolmente a diminuire ma che è comunque lontano dagli incrementi che avevano preceduto la crisi. E in valore percentuale, ecco un’altra conferma, il decremento dell’1,49% delle imprese artigiane abruzzesi è molto più alto di quello medio italiano che si è attestato invece a quota –0.98%, con L’Aquila e Chieti quasi al doppio”.
La caduta, dunque, colpisce i diversi territori in modo disomogeneo (pur restando l’intero Abruzzo al di sotto delle medie nazionali), con il chietino e l’aquilano che fanno registrare le performance peggiori con una perdita rispettivamente di 160 e 141 unità; peggio di quanto accaduto a Pescara (-109) e ancor più lievemente a Teramo (-58).
Singolare, per il ricercatore, l’andamento del comparto edilizio, che spinge verso il basso i risultati dei due territori: 88 imprese in meno per ciascuna delle due province, su un totale regionale di -265 imprese, dicono quanto sia vasta e pervasiva la crisi in queste due aree.
Una crisi confermata anche per il comparto manifatturiero (che ha fatto registrare rispettivamente 41 e 39 imprese in meno nelle due province, su un totale regionale di 133 perse) e che si riflette anche nell’esclusione dei due territori dalle sole performance positive dei nove mesi tra gennaio e settembre: sono infatti registrate a Pescara (+16) e a Teramo (+13) le uniche performance positive del periodo, rispettivamente nei settori dei servizi alle imprese e alla persona.
Una situazione in cui le associazioni di categoria continuano a premere sulla Regione per ottenere misure da mettere in campo contro la crisi dell’artigianato. In questo senso buone notizie sarebbero arrivate dal confronto dei giorni scorsi con il vice presidente della giunta con delega alle attività produttive, Giovanni Lolli:
“Entro l’anno – sottolinea il direttore della Cna abruzzese, Graziano Di Costanzo – saranno finalmente a disposizione 30 milioni di finanziamenti destinati ai confidi, relativi alla vecchia programmazione 2007-2013: risorse preziose, da tempo invocate, perché finalizzate al credito, mai come in questi anni avaro nei confronti della micro-impresa. E altri 11 milioni ci sono stati assicurati per il 2018, finalizzati non solo agli aiuti riservati alle nuove imprese e alle start-up, ma anche a quelle già esistenti, spesso tagliate fuori da agevolazioni specifiche. Una richiesta, questa, su cui noi e le altre sigle del mondo dell’impresa abbiamo fortemente posto l’accento”.