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Abruzzo, volano gli stracci nel Pd: il segretario Rapino replica a Di Matteo ma apre al confronto

Abruzzo, volano gli stracci nel Pd: il segretario Rapino replica a Di Matteo ma apre al confronto

PESCARA, 25 agosto 2017 – Le bordate di Donato Di Matteo e della sua squadra, che questa mattina, all’indomani dell’estromissione di Giuliano Diodati dalla giunta comunale di Pescara, si sono scagliati contro i vertici del Pd abruzzese e hanno annunciato la rivolta in Comune, in Provincia e in Regione, colpiscono nel segno. La replica del segretario regionale Marco Rapino, ancora frastornato per i colpi ricevuti, è una difesa d’ufficio del sindaco Alessandrini e una difesa molto più preoccupata del presidente D’Alfonso. Toni prudenti nei confronti del ribelle, con tanto di accoglimento della sua richiesta di aprire un confronto sull’azione di governo.

Queste le parole di Rapino in difesa del sindaco:

“Il sindaco Alessandrini, in questa ultima vicenda relativa alla ricomposizione della Giunta, si è fatto carico di una richiesta che proveniva direttamente dal Partito Democratico e dal suo gruppo consiliare: ricucire con i componenti della lista Teodoro. Il Pd Abruzzo riafferma con forza la stima per il lavoro svolto dal Sindaco e lo invita ad andare avanti nel percorso stabilito.”

Il segretario regionale del Pd fornisce la sua versione, in merito alle ragioni che hanno portato al rimpasto:

“Dopo quasi un anno di incomprensioni era arrivato il momento di risolvere il problema con quella lista e rilanciare questa alleanza per rendere più efficace il lavoro in Giunta e in Consiglio, che presto dovranno esaminare importanti provvedimenti per il futuro della città. Non meno rilevante è la nostra volontà di rendere nuovamente vincente la coalizione di centrosinistra nelle prossime elezioni comunali, regionali e politiche”.

In sostanza, Teodoro serve al Pd, sia per arrivare alla fine della legislatura a Pescara che per provare a vincere le prossime elezioni. Poi Rapino si concentra sul ruolo svolto da D’Alfonso:

“Come già detto da Donato di Matteo nel corso della conferenza stampa di questa mattina, il presidente D’Alfonso non ha influito in questa vicenda ma, semplicemente, ha aiutato e continua ad aiutare al fine di ricomporre questo strappo. Il ruolo di Luciano D’Alfonso è quello che deve essere riconosciuto ad ogni amministratore di ogni livello: trovare soluzioni per la propria terra”.

A seguire un lungo panegirico per rivendicare l’operato del presidente della Regione, messo sotto accusa dallo stesso Di Matteo, che fa parte della stessa squadra di governo regionale:

“La Regione oggi ha un presidente che, per la prima volta, è riuscito a renderla protagonista sia attraverso un lavoro continuo e costante, sia attraverso una capacità e volontà straordinarie di risolvere i problemi. E di problemi storici la nostra Regione ne aveva e ha tanti, così come tante sono state le emergenze a cui la nostra popolazione è stata sottoposta negli ultimi due anni. L’attenzione per la gestione della cosa pubblica deve guardare al futuro e non fare nuovi debiti per le prossime generazioni. L’Abruzzo gode, oggi, di tanta credibilità sia a Roma che a  Bruxelles e il motivo di tutto ciò sta nel fatto che questa Giunta regionale ha saputo trovare la strada giusta per rispondere alle problematiche di tutto l’Abruzzo, trovando interlocutori che, nel passato, non ci hanno mai dato ascolto. Anche per tutte queste ragioni le dichiarazioni rilasciate dall’assessore Di Matteo sono inaccettabili”.

Solo in conclusione un timido e timoroso rimbrotto nei confronti di Di Matteo, che contiene comunque l’accoglimento della richiesta di “un’immediata verifica sull’azione di governo al Comune, in Provincia e in Regione”, che proprio Di Matteo era tornato ad invocare questa mattina:

“Essere parte di una comunità politica non vuol dire coltivare nemici e alimentare climi di guerra. Lo invitiamo a riflettere sulle sue parole e a fare le dovute considerazioni. Come Partito Democratico non abbiamo il compito di tessere lodi e fare gli avvocati di difesa, ma di promuovere le ragioni del confronto e del coinvolgimento per offrire una proposta di governo sempre più efficace.  Anche per questa ragione, come ben sa lo stesso assessore Di Matteo, è nostra intenzione aprire un confronto serrato sull’agenda programmatica della Giunta, in particolare per definire il profilo e la linea che vogliamo seguire nei prossimi ventiquattro mesi di governo. A questo e per questo, tutte le componenti del Pd sono invitate a partecipare e contribuire, con idee e progetti sostenibili. Abbiamo bisogno di una battaglia di idee e di proposte, non di scenari che echeggino un’atmosfera da Cavalleria rusticana”.

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