Abusi sessuali su figlia e suocera, teramano a processo
TERAMO, 16 febbraio – L’orco si nascondeva in famiglia, con le sembianze di un padre che in diverse occasioni avrebbe abusato della figlia minorenne, oltre che dell’anziana suocera. Violenze sessuali alle quali per un lungo periodo si sarebbero aggiunti anche continui maltrattamenti, perpetrati anche nei confronti della moglie e del figlio. Almeno secondo le accuse mosse dalla Procura nei confronti di un cinquantenne residente in un comune della costa teramana, che il prossimo mese di giugno comparirà davanti al Tribunale di Teramo per il processo con rito abbreviato che lo vede imputato per violenza sessuale e maltrattamenti in famiglia.
E sempre a giugno, nella stessa data fissata per il processo all’uomo, si svolgerà l’udienza preliminare a carico della mamma della ragazzina, per la quale il pm Laura Colica, titolare del fascicolo, ha chiesto il rinvio a giudizio per maltrattamenti nei confronti della figlia. La donna è infatti accusata di aver cercato di convincere la ragazzina, che non ha ancora compiuto i 14 anni, di far tornare a casa il padre nonostante il provvedimento di allontanamento dell’uomo dalla casa familiare disposto dal giudice nel corso delle indagini.
A far partire l’inchiesta, lo scorso anno, una segnalazione partita da alcuni insegnanti della ragazzina che, notando un suo cambiamento, erano riusciti a strapparle qualche confidenza.
Da qui l’apertura di un fascicolo nei confronti dell’uomo, con le indagini affidate alla polizia nel corso delle quali erano emersi anche la violenza nei confronti della suocera e i maltrattamenti nei confronti dell’intero nucleo familiare. Indagini al termine delle quali la Procura aveva chiesto per il 50enne il rinvio a giudizio. Oggi l’udienza preliminare, con la richiesta dell’uomo di accedere al rito abbreviato ammessa dal gip.
Nel corso delle indagini oltre all’allontanamento dell’uomo dalla casa familiare era stata disposta, dal Tribunale dei minori, la sospensione della potestà genitoriale sia per il padre che per la madre della minore, attualmente affidata ad un altro familiare nominato curatore speciale.