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Acqua del Gran Sasso, a Giulianova un consiglio comunale straordinario con Ruzzo, Arta e Asl

Acqua del Gran Sasso, a Giulianova un consiglio comunale straordinario con Ruzzo, Arta e Asl

GIULIANOVA, 11 maggio – “Bisogna assolutamente, in sede istituzionale e con la presenza dei vertici di Ruzzo, Asl e Arta dare conto di quanto accaduto”.   A due giorni dall’allarme acqua che ha gettato nel panico mezzo provincia gli amministratori comunali del territorio continuano a chiedere chiarezza sulla vicenda e rassicurazioni sul sistema Gran Sasso. Richiesta che oggi arriva anche da Giulianova,  con il sindaco che ha annunciato la convocazione di un consiglio comunale aperto sulla questione, alla presenza dei vertici di Ruzzo, Asl e Arta. 

 Sindaco al quale ha fatto eco il suo vice  Nausicaa Cameli, che  ha chiesto di conoscere i referti delle analisi condotte sui vari campioni prelevati dall’inizio di maggio in poi.

La decisione del sindaco Francesco Mastromauro di convocare un consiglio comunale aperto alla cittadinanza e alle associazioni sulla questione della crisi idrica è stata assunta anche alla luce dell’ultimo intervento del Forum H20 che, nel riportare alcuni documenti dell’Arta, ha ribadito quanto già emerso ieri: che il 4 l  il 5 maggio, nell’acqua, era stata riscontata la presenza. anche se in dosi minime e comunque sotto soglia, di Toluene, Etilbenzene e Xilene.

“Bisogna assolutamente, in sede istituzionale e con la presenza dei vertici di Ruzzo, Asl e Arta dare conto di quanto accaduto. Troppe le notizie contraddittorie. Poca la chiarezza. Eppure qui si parla di un bene fondamentale come la salute dei cittadini. Ed è quindi ai cittadini che bisogna dire chiaro e tondo cosa è accaduto e perché è accaduto – dichiara il primo cittadino – Non è mia intenzione creare allarmismi o alimentare psicosi. E non voglio gettare la croce addosso a nessuno. Ma è accaduta una cosa gravissima. E quindi bisogna far luce, sgomberando il terreno dai dubbi. Che ci sono, sono tanti e reputo legittimi. E solo gli esperti possono darci le risposte che è nostro diritto avere”.

A chiedere chiarezza anche  il vicesindaco Nausicaa Cameli:

“Asl, Prefettura e Regione hanno rassicurato sul fatto che ora l’acqua del Ruzzo può di nuovo essere bevuta perché i prelievi effettuati nella nottata tra il 9 e il 10 maggio sono risultati conformi. Ne prendo atto. Anche perché durante la fase dell’emergenza ho ricevuto centinaia di telefonate di persone che mi ponevano domande legittime alle quali mi era impossibile dare risposte.  A nome quindi dei cittadini, che hanno tanti, troppi dubbi in proposito, chiedo con forza ai vertici degli Enti competenti risposte certe su quanto accaduto. Insomma, vogliamo chiarezza. Tanto più che la questione dell’acqua segue di nemmeno tre mesi il trauma del terremoto e della disastrosa nevicata che hanno davvero segnato la popolazione. L’acqua, non va dimenticato, è un bene vitale ed quindi un nostro diritto conoscere i referti delle analisi condotte sui campioni raccolti nei giorni precedenti l’8 maggio e in quelli seguenti nei punti di captazione prossimi al Gran Sasso”.

In  questi giorni, per garantire la massima sicurezza, il Comune si era anche attivato con la Cir Food, che gestisce le mense scolastiche cittadine, per approntare dei menù d’emergenza. E a fronte delle lamentele per qualche disguido nei pasti il vicesindaco interviene sulla questione per sottolineare come l’emergenza possa giustificare qualche errore banale.

“Partiamo da due dati fondamentali. Il primo è che alle mense vengono forniti cibi freschi e non congelati. Il secondo è che il menù viene preparato dalla Cir Food rispettando rigorosamente le linee guida della Regione. Dirò di più. La stessa Cir Food effettua autonomamente, nel rispetto del loro protocollo, controlli periodici dell’acqua in uscita dai rubinetti delle cucine. A seguito di quanto accaduto, e della necessaria ordinanza sindacale sul divieto di uso dell’acqua potabile, la Cir Food, come richiesto dagli uffici comunali, ha fatto partire gli ordinativi per la fornitura dei pasti così da garantire un apposito menù d’emergenza. Qualche disguido c’è stato. Inizialmente – sottoline Cameli – erano previste le polpette, anche se nel comunicato ufficiale del Comune non si è fatto alcun riferimento alla composizione del menù. Ma credo vada compresa la fase davvero emergenziale che si è dovuta affrontare e che in altre località vicine non ha addirittura consentito alle ditte appaltatrici di assicurare il servizio mensa. Mi riferiscono che alcuni hanno rifiutato il pane, benché fosse stato impastato con acqua dichiarata potabile. Ed oggi ho appreso che alcuni genitori hanno preteso di fornire personalmente acqua in bottiglia per cucinare la pasta. Questo non si può fare”.

Proteste e polemiche che a fronte della fase emergenziale sembrano decisamente eccessive. Sula questione interviene anche il dirigente Donato Simeone:

“Avuta notizia di questa richiesta da parte dei genitori, mi sono premurato di avvisare le dirigenti scolastiche rilevando che la richiesta non può e non deve essere soddisfatta. La legge lo impedisce in modo categorico proprio per garantire la tutela della salute. Mi hanno riferito anche che per questa ragione i genitori preleveranno i figli dalle scuole. E’ una loro scelta, che ovviamente non condivido. Gli allarmi sono rientrati e il menù tornerà ad essere quello consueto. Oggi ad esempio sono previsti pasta e fagioli, frittata con zucchine, patate al forno, frutta o merendine a seconda dei gusti. Tutto sempre fresco, garantito e controllato”.

Intanto, a pretendere risposte chiare sull’emergenza idrica dei giorni scorsi è anche il sindaco di Pineto Robert Verrocchio:

“Chiedo a tutti gli enti coinvolti nell’emergenza idrica del 9 maggio il massimo della trasparenza e della chiarezza. Sono tanti i cittadini che si rivolgono al Comune con le idee poco chiare riguardo quanto avvenuto. Noi sindaci, purtroppo, abbiamo ricevuto le medesime comunicazioni e le stesse raccomandazioni che hanno potuto leggere i cittadini, talvolta anche in ritardo rispetto a loro. Abbiamo preso atto che al momento i valori dell’acqua sono tornati nella norma, ma è cruciale che ora, così come in futuro, le autorità preposte spieghino nella maniera più dettagliata possibile quanto avvenuto, perché le istituzioni, soprattutto nel campo della salute pubblica, non possono e non devono correre il rischio di contribuire a generare dubbi sul loro operato”.

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