Acqua del Gran Sasso, le associazioni partecipano alla commissione ambiente
TERAMO, 10 luglio – Qualcosa si muove nel confronto sul futuro del sistema Gran Sasso. L’Osservatorio Indipendente, costituito dalle associazioni Wwf, Legambiente, Mountain Wilderness, Arci, ProNatura, Cittadinanzattiva, Guardie Ambientali d’Italia, Fiab, Cai, Italia Nostra e Fai, ha partecipato oggi, per la prima volta, su invito del Presidente Pietrucci, alla seconda commissione “territorio, ambiente e infrastrutture” del consiglio regionale per un confronto sulla situazione dell’acquifero del Gran Sasso. Una riunione proficua, secondo le associazioni, che ha permesso ai rappresentanti dell’Osservatorio di ripercorrere quanto è accaduto fino ad oggi e di ribadire le richieste che da tempo sono state avanzate circa la messa in sicurezza del Gran Sasso.
“Ci sono degli importanti segnali di novità – sottolineano in una nota i rappresentanti dell’osservatorio – si è preso atto della reale situazione altamente problematica del sistema Gran Sasso a causa dell’interferenza dei Laboratori e delle gallerie autostradali sull’acquifero. Si sono evidenziate le mancanze che fino ad oggi hanno caratterizzato la gestione di questa problematica e i ritardi accumulati dai vari Enti. Si è concordato come le ipotesi progettuali presentate da Infn e Strada dei Parchi, ancora in fase di definizione, saranno accettate solo se avranno l’obiettivo della messa in sicurezza definitiva dell’acquifero, evitando qualsiasi idea di nuovo traforo”.
Nel corso della riunione, inoltre, il vicepresidente Lolli ha dichiarato la disponibilità di aprire la “Commissione per la gestione del rischio nel sistema idrico del Gran Sasso” alla partecipazione dei rappresentanti delle associazioni, qualora vi fosse un’indicazione in tal senso del consiglio regionale.
“È un cambio di rotta da tanto tempo atteso: si è concordato con il Presidente Pietrucci che nei prossimi giorni si procederà a individuare le modalità di partecipazione alla Commissione – continuano le associazioni – Inoltre il vicepresidente Lolli ha evidenziato che, come le associazioni chiedono da sempre, è stato richiesto all’Infn di presentare un cronoprogramma per l’eliminazione delle sostanze pericolose rispetto all’acquifero stoccate nei Laboratori e che è intenzione dalla Regione di non cedere assolutamente su questo punto indispensabile al fine di garantire il rispetto della normativa vigente che attualmente è largamente disattesa”.