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Aggredisce connazionale con un cacciavite, nigeriano arrestato a Sulmona per tentato omicidio

Aggredisce connazionale con un cacciavite, nigeriano arrestato a Sulmona per tentato omicidio

SULMONA, 2 novembre – L’accusa è quella di aver infilzato con un cacciavite un connazionale durante una lite. Un nigeriano è stato arrestato per tentato omicidio dagli agenti del Commissariato di Sulmona. L’aggressione è avvenuta all’interno della struttura di accoglienza Ipab Casa Santa.

A chiamare la Polizia, ieri sera poco dopo le 22, è stato un operatore della struttura, per una lite in corso tra due richiedenti asilo. Quando gli agenti del commissariato sono arrivati hanno trovato un nigeriano di 24 anni steso a terra e con una profonda ferita alla schiena.

Il giovane è stato trasportato in ospedale dove è stato sottoposto ad intervento chirurgico a causa della perforazione di un polmone. In più è stata riscontrata una frattura alla spalla. Ora è ricoverato con una prognosi di trenta giorni.

Intanto il collaboratore che aveva chiesto l’intervento e alcuni testimoni con le loro dichiarazioni hanno consentito di ricostruire le fasi dell’aggressione.

L’assistente in particolare ha indicato nel ventisettenne nigeriano il possibile responsabile dell’aggressione: sul volto del giovane evidenti i segni di ecchimosi conseguenti a una rissa. Da una perquisizione effettuata nella stanza dell’aggressore è venuto fuori un cacciavite, per forma e dimensioni compatibile con la ferita riportata dal giovane nigeriano e anche con il buco nella maglietta.

Altri due ospiti della casa di accoglienza hanno raccontato l’accaduto. Tra i due nigeriani, che occupavano la stessa stanza, è scoppiato un banale diverbio. I due sono venuti alle mani e li hanno separati, riportando la situazione alla calma.

Ma soltanto in apparenza: l’aggressore è tornato indietro armato e ha colpito l’altro ragazzo alla schiena, poi è fuggito in bagno portando l’arma con sé. Una versione che si concilia perfettamente con i risultati degli accertamenti effettuati dalla Polizia scientifica.

Ora il ventisettenne è rinchiuso nel carcere di Sulmona.

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