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Bando europeo: anche in Abruzzo il black out di protesta delle agenzie di stampa

Bando europeo: anche in Abruzzo il black out di protesta delle agenzie di stampa

PESCARA, 21 marzo – Per la prima volta tutte e tutte insieme le agenzie di stampa italiane, anche nelle loro sedi abruzzesi, si fermano bloccando l’intero sistema dell’informazione primaria, quella che alimenta radio, televisioni, giornali e testate on line, insomma l’intero sistema dell’editoria italiana. Assemblee in tutte le redazioni e black out di notizie per qualche ora.

L’iniziativa, si legge in una nota del Cdr Ansa:

“E’ stata decisa per protestare contro la decisione del governo di rivedere il sistema delle convenzioni con le agenzie di stampa abdicando al ruolo politico di garanzia del pluralismo e qualità dell’informazione e di tutela degli interessi del Paese che la presidenza del Consiglio ha svolto da decenni, e mettendo a rischio centinaia di posti di lavoro”.

Il Governo ha scelto la soluzione delle gare europee:

“Rinnegando – sottolinea il Cdr dell’ANSA – il percorso fin qui fatto e gli stessi obiettivi che la presidenza del Consiglio aveva dichiarato con la recente riforma poi bocciata dalla giustizia amministrativa; rinuncia ad una visione politica affidando tutto a freddi criteri burocratici; apre le porte dell’informazione primaria italiana a aziende editoriali straniere. ‘Non è mai accaduto in nessun altro Paese: al contrario, in tutta Europa il sistema di informazione delle Agenzie di stampa – conclude la nota – è tutelato dai diversi governi come interesse pubblico primario”.

Particolare attenzione allo sviluppo della vertenza delle agenzie c’è anche da parte della Federazione Italiana della Stampa, il sindacato dei giornalisti, in un momento in cui la crisi occupazionale nel settore ha raggiunto livelli di vera e propria emergenza:

“Pieno sostegno ai giornalisti delle agenzie di stampa e alle iniziative che sono pronti a mettere in campo per difendere i posti di lavoro, a cominciare dal black out del flusso di notizie che partirà dalle 14 e andrà avanti per qualche ora”, afferma, in una nota, il segretario generale Raffaele Lorusso.

Il percorso da affrontare, per evitare un collasso occupazionale, passa per Lorusso attraverso una legge di sistema:

“La decisione del governo – prosegue – di procedere con un bando di gara europeo per sottoscrivere i contratti di servizio, se non rivista, rischia di mettere in crisi il settore dell’informazione primaria, con pesanti ripercussioni sul piano occupazionale e grave pregiudizio per un bene pubblico fondamentale, qual è appunto l’informazione. I margini per scongiurare un epilogo drammatico ci sono ancora. È condivisibile, da questo punto di vista, il ragionamento del presidente dell’Anac, Raffaele Cantone, sul rapporto fra governo e agenzie di stampa. Si tratta di un settore delicato che richiede certezze di regole e di risorse. Uniformarsi all’Europa, da questo punto di vista, deve significare mettere a punto e approvare in tempi brevi una legge di sistema, come già avvenuto in altri Paesi, e non certo procedere con un bando di gara europeo. È pertanto opportuno che, pur nel rispetto della normativa vigente, il governo si assuma la responsabilità politica di presentare alle Camere un ddl da approvare in tempi brevi, facendo in modo che le nuove norme per il settore entrino in vigore dal primo gennaio 2018 e prevedendo un regime transitorio per il secondo semestre del 2017”.

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