Anna, lasciata morire sotto il tunnel della stazione. La sorella: “Nessuno ha chiamato i soccorsi”
PESCARA, 31 agosto – L’hanno lasciata morire, sola, dopo averla derubata del telefono, il poco che aveva. La fine di Anna, la donna trovata cadavere sotto il tunnel della stazione centrale diventa un casoo, l’epilogo triste di una storia difficile.
Lo racconta la sorella, Isabella, attraverso il consigliere comunale Massimiliano Pignoli a cui si è rivolta come amico.
Anna, con i suoi trentatrè non era una senzatetto aveva una famiglia che le stava accanto, due figli piccoli, una sorella che le voleva bene e che racconta la sua storia:
“Per prima cosa – afferma Isabella – nessuno può e deve permettersi di affermare che mia sorella fosse una senzatetto. Anna purtroppo dall’età di 6 anni soffriva di problemi psichici che la portavano non di rado ad allontanarsi di casa ma sempre, grazie al tempestivo intervento delle forze dell’ordine, veniva recuperata. L’ultima volta è andata via di casa martedì pomeriggio intorno alle 17, ho subito allertato sia polizia che carabinieri che sempre ci hanno aiutato. Poi ieri mattina sono andata in Questura per la denuncia di scomparsa e solo un’ora dopo mi hanno chiamata per andare a riconoscere il corpo di mia sorella che è stata ritrovata anche mezza nuda”.
Isabella ha cercato di capire cosa poteva essere successo ed è andata a cercare qualcuno che potesse raccontarle cosa era successo:
“Ho deciso di andare a vedere che cosa accade quel sottopassaggio: c’è di tutto tra stranieri, extracomunitari e bambini che vivono lì dentro e ho implorato di sapere cosa fosse capitato a mia sorella. Uno mi ha detto che mia sorella si è impasticcata con dei medicinali dicendo di voler morire davanti all’ingresso del tunnel in via Enzo Ferrari e che successivamente è stata accompagnata all’interno dello stesso”.
E’ dura, durissima l’accusa di Isabella:
“Queste persone, invece di chiamare i soccorsi dopo aver visto che aveva ingerito numerose pasticche l’hanno lasciata morire, dopo averle anche rubato il telefono. Chiedo giustizia per quanto successo anche perché in quel sottopassaggio ci sono delle telecamere che però non funzionano. Con quelle si sarebbe visto quanto mi è stato raccontato. È assurdo che ci sia questa situazione di degrado. L’ho sempre salvata anche se diceva di voler morire, ho rinunciato anche a diversi lavori pur di starle accanto e ora mi hanno tolto un pezzo di vita, come faccio a vivere? Se non fosse finita in quel sottopassaggio mia sorella non sarebbe morta”.
Il consigliere Pignoli ha contattato il sindaco; la morte di Anna è il simbolo di una terribile situazione di degrado:
“Abbiamo già parlato con il sindaco telefonicamente e la prossima settimana lo incontreremo. Il degrado del sottopassaggio ferroviario è una situazione che va risolta quanto prima, parliamo di una vera bomba sociale”.