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AP fuori dalla Giunta, Zelli si dimette e attacca Marsilio: “I cittadini impareranno a conoscerlo”

AP fuori dalla Giunta, Zelli si dimette e attacca Marsilio: “I cittadini impareranno a conoscerlo”

PESCARA, 6 marzo – “Come hanno imparato a conoscere D’Alfonso e lo hanno rimandato a casa, gli abruzzesi molto presto impareranno a conoscere Marsilio come lo abbiamo conosciuto noi”. Così Gianluca Zelli, fondatore e ormai ex coordinatore regionale di Azione Politica – movimento civico che alle elezioni regionali in Abruzzo ha sostenuto il centrodestra – pronunciate in conferenza stampa a Pescara all’indomani della riunione tra il presidente della Regione, Marco Marsilio, e i coordinatori dei partiti della coalizione che ha visto l’estromissione di Ap (3,47% e un consigliere) dalla nuova Giunta. Zelli si è dimesso da coordinatore regionale e in qualità di commissario di Ap è stato nominato Angelo D’Ottavio.

“Non voglio avere più niente a che fare con Marsilio e con questo centrodestra” ha sottolineato, aggiungendo che l’accordo programmatico fatto con Marsilio, che prevedeva, tra l’altro, la rappresentanza di Azione Politica, “è stato disatteso” e che l’incontro di ieri “è stato un’imboscata, perché era già tutto deciso”.

Affiancato dai coordinatori provinciali e da Angelo D’Ottavio, Zelli ha raccontato di aver incontrato Marsilio e Pierluigi Biondi per discutere di programmi e rappresentanza: “In quell’occasione abbiamo chiesto una rappresentanza esterna nella Giunta che potesse bilanciare l’elezione di un singolo consigliere, così da equilibrare costa e aree interne. Questo accordo è stato ribadito in campagna elettorale e dallo stesso presidente Marsilio il 12 febbraio”, dice il fondatore di Ap, sottolineando che “la coalizione non ne era al corrente” per scelta di Marsilio.

“Da quel giorno – aggiunge – non ho più sentito o visto Marsilio. A garantire l’accordo programmatico, su specifica richiesta di Marsilio, c’erano Pierluigi Biondi e Angelo D’Ottavio. Ho rivisto Marco il giorno del passaggio di testimone con Giovanni Lolli, quando ci siamo confermati quello che ci eravamo detti. Ieri mattina siamo stati vittime di un’imboscata: l’accordo era stato già raggiunto da Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia. Nonostante il palese passo indietro della Lega che avrebbe rinunciato all’assessorato esterno a due condizioni, cioè avere quattro assessori e che l’esterno fossi io, e nonostante Forza Italia si fosse resa disponibile a valutare l’assessore e la presidenza del Consiglio, Marsilio ha deciso di chiudere”.

“Alla richiesta di spiegazione – prosegue – Marsilio ha risposto che, nelle altre regioni, FdI era stata penalizzata e che in Abruzzo avrebbe potuto rivalersi”. Poi, ieri sera, “ormai a giochi fatti”, la telefonata del presidente di Regione, che ha offerto al movimento di Zelli la vicepresidenza del Consiglio, offerta che è stata rifiutata.

“Io vengo dalla destra italiana – aggiunge l’ex coordinatore di Ap – Per le persone di destra l’onore e la parola erano cose serie. Io ho stretto la mano a una persona che in teoria l’ha stretta agli abruzzesi chiedendo loro il voto e quella mano è stata disattesa. Penso sempre che una persona non riesce a mentire così bene: per fare una cosa del genere devi essere così. Non puoi guardarmi negli occhi, come lui ha fatto ieri mattina, senza un brivido, senza un cambio di volto”.

“Io sono per la politica che dia l’esempio. La linea l’ho dettata io – osserva Zelli – ed è stata quella di andare verso il centrodestra sulla candidatura di Marsilio. Mi sono fidato di quello che aveva detto. Questo accordo programmatico è stato disatteso, come se non ci fosse mai stato niente e non ci fossimo mai parlati. E’ chiaro che chi deve fare il passo indietro sono io. La situazione di Azione Politica verrà definita da Angelo D’Ottavio che, insieme al coordinamento regionale, deciderà quali saranno le cose da dire a Marsilio. Decideranno loro, perché la mia linea è stata sbagliata e fallimentare. Avrei dovuto capire da tante cose che non avrebbe rispettato l’accordo”.

Poi una riflessione sul ruolo delle civiche, che “vengono sfruttate dai partiti solo per aumentare il numero di voti: nessuno – conclude Zelli – ha veramente voglia di coinvolgere i movimenti civici e di dare loro dei ruoli”.

MARSILIO: “CON ZELLI NESSUNO STRAPPO”

“Non c’è nessuno strappo”. Con queste poche parole il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, a margine di una conferenza stampa a Pescara, risponde ai cronisti che gli chiedono un commento sulle affermazioni di Zelli.

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