Aquilani truffavano Ferrovie: meno carburante di quanto pagato. In 8 rischiano processo a Torino
L’AQUILA, 13 maggio – La Procura di Torino ha chiesto il rinvio a giudizio per otto persone, i titolari di due società dell’Aquila e alcuni camionisti, accusati di truffa aggravata, frode in forniture pubbliche e contraffazione di sigilli, ai danni delle Ferrovie dello Stato.
Sulla base delle contestazione formulate dall’accusa, gli indagati avrebbero prima manomesso i contatori, per poi consegnare alle Ferrovie dello Stato meno carburante di quanto fosse stato acquistato. L’inchiesta ha avuto origine dopo alcuni episodi avvenuti tra il marzo e il giugno del 2017 nei depositi della Rete ferroviaria italiana di Torino Stura, Settimo Torinese e Orbassano. A denunciare è stata la stessa Rfi.
Gli approfondimenti, condotti dalla Guardia di finanza del capoluogo piemontese, hanno permesso di scoprire che i camionisti ottenevano dalle due società, collegate perché appartenenti alla stessa famiglia, delle somme in nero per avere portato a termine l’incarico, che comportava un danno alla società ferroviaria e notevoli risparmi per i fornitori.
