Atri, in ospedale arriva il nuovo mammografo digitale: meno radiazioni e più efficacia diagnostica
ATRI, 25 ottobre – Dalla prossima settimana la radiografia dell’ospedale San Liberatore di Atri potrà contare su una nuova arma nella lotta contro il tumore al seno: dal 30 ottobre, infatti, entrerà in funzione il nuovo mammografo digitale dotato di tomosintesi, che consentirà di effettuare gli esami con una minore dose di radiazioni e di avere diagnosi ancora più precise.
“Quella installata ad Atri – spiega Fabrizio Capone, responsabile della unità operativa di Radiodiagnostica del San Liberatore – è una strumentazione particolarmente importante, che presenta vantaggi sotto diversi punti di vista. Anzitutto, si tratta di un mammografo digitale che, rispetto all’analogico, garantisce una netta riduzione della dose di radiazioni. In secondo luogo, è dotato di una nuova tecnica grazie alla quale possiamo assicurare una maggiore accuratezza diagnostica, un elemento fondamentale se si pensa che la diagnosi precoce è ad oggi una delle armi più importanti con le quali combattere il tumore al seno”.
La tomosintesi è infatti una tecnica radiologica di nuova generazione in grado di esaminare la mammella in maniera tridimensionale.
“Anziché produrre una sola immagine in un’unica proiezione – continua il dottor Capone – questa strumentazione produce almeno 15 immagini della stessa mammella migliorando in questo modo l’accuratezza diagnostica”.
In questo modo, infatti, possono essere evidenziate anche lesioni tumorali molto piccole, con percentuali pari quasi al doppio di quelle offerte dalla mammografia digitale tradizionale.
“Fa molto piacere sapere che, da martedì 30 ottobre, le pazienti del San Liberatore di Atri potranno usufruire di questa macchina effettuando una mammografia, che rimane l’esame fondamentale dello screening della mammella. La nostra intenzione è quella di essere parte integrante e attiva di un percorso di prevenzione e garantire alle donne un’indagine completa e accurata – commenta il consigliere regionale Luciano Monticelli – Nel campo della prevenzione del tumore al seno un ruolo fondamentale è affidato alla conoscenza del valore della prevenzione e alla consapevolezza dell’importanza dello screening mammografico. Da oggi anche il San Liberatore potrà contare su uno strumento di avanguardia: siamo fieri di aver contribuito al miglioramento del servizio erogato”.