Atri, morì investita da un autobus: nuove contestazioni per il conducente del mezzo
TERAMO, 22 novembre – Si è conclusa con un’integrazione del capo di imputazione e la richiesta, da parte dei legali dell’imputato, dei termini a difesa, l’udienza odierna per l’investimento e il decesso di Pasqua Centorame, la donna di 79 anni che a marzo del 2015 morì dopo essere schiacciata da un autobus che stava effettuando una manovra in retromarcia davanti al cimitero di Atri, dove era andata a lasciare un fiore sulla tomba dei propri cari.Una morte per la quale è finito a processo, davanti al giudice Franco Tetto, A.Z., 48enne di Atri, che quel giorno era alla guida del mezzo e che adesso, dopo l’integrazione del capo di imputazione, deve rispondere oltre che dell’accusa di omicidio colposo anche di tutta una serie di violazioni al codice della strada.
La modifica al capo di imputazione è arrivata nel corso di un’udienza nella quale sono saliti sul banco dei testimoni alcuni testi della Procura tra cui l’ispettore della stradale di Teramo Antonio Bernardi, che si occupò delle relative indagini.
L’incidente si verificò il 14 marzo del 2015 quando la donna, che era andata al cimitero portare i fiori sulla tomba di alcuni familiari, fu investita da un’autobus nel piazzale antistante il cimitero.
Secondo quanto ricostruito all’epoca l’autista, nel fare una manovra in retromarcia per rimettersi in posizione, avrebbe urtato la donna senza accorgersene e nel completare la manovra l’avrebbe schiacciata.
A lanciare l’allarme alcuni autisti dell’Arpa, che si trovavano nella rimessa messi che si trova proprio in prossimità del cimitero. Dopo l’incidente l’autista, quando si rese conto dell’accaduto, si sentì male e ne fu necessario il ricovero in ospedale.