Attuazione del progetto di riordino delle Province in Abruzzo, la Cgil contro la Regione
TERAMO, 2 novembre – “Gli enti della regione Abruzzo hanno bisogno di personale, ma non possono assumere “grazie” alla Regione”. A lanciare il duro atto d’accusa è il segretario provinciale della Fp Cgil Amedeo Marcattili che in una nota denuncia come “i ritardi che la Regione ha nell’attuazione della legge sul riordino delle Provincia, grazie ai quali si è vista assegnare un primato nazionale negativo sia per i tempi che per la più bassa percentuale di personale ad oggi ricollocato” stiano lasciando senza personale altri enti.
“Ci sono enti, in provincia di Teramo, che pur avendo capacità assunzionale (risorse economiche) per immettere personale in ruolo, non possono farlo perché, grazie alla mancata conclusione ad oggi del processo di riordino delle Province, non possono assumere in quanto, il ripristino delle ordinarie facoltà di assunzione, dipende dalla conclusione di tale processo”.
Al riguardo Marcattili sottolinea come ci siano regioni in cui già dal 29 febbraio gli enti locali hanno potuto ricominciare ad assumere agenti di polizia locale ed altre in cui da luglio gli stessi enti locali sono tornate a poter assumere qualunque figura professionale ritenessero necessaria per garantire servizi ai propri cittadini. E questo proprio perché in quei territori le Regioni sarebbero state sollecite nel mettere in pratica il progetto di riordino.
“In Abruzzo siamo in attesa della pubblicazione sul Bura della delibera di Giunta del 20 ottobre con cui si recepiscono gli accordi bilaterali tra Regione e le quattro Province abruzzesi, sottoscritti il 5 settembre – conclude Marcattili – con un turn-over della pubblica amministrazione esasperato che sta svuotando gli enti locali, mettendo in serio rischio l’erogazione dei servizi ai cittadini, ci accontenteremmo che nella Regione de “La Regione dice, la Regione fa” del Presidente D’Alfonso, la Regione facesse quello che dice di voler fare in tempi rapidi, tali da poter permettere, a quegli Enti che sono nelle condizioni di poter assumere, di poterlo fare per continuare ad essere al servizio dei cittadini del proprio territorio”.