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Aumenti pedaggi A/24 e A/25, duro affondo di Aci e Uil Abruzzo

Aumenti pedaggi A/24 e A/25, duro affondo di Aci e Uil Abruzzo

TERAMO, 4 gennaio – Se D’Alfonso, dal suo profilo Fb, sembra quasi voler rassicurare gli abruzzesi, annunciando di aver ricevuto la conferma, dal Ministro Graziano Delrio, dell’interesse “a insediare un tavolo concreto di confronto sulla vertenza pedaggi delle autostrade abruzzesi”, dal tessuto economico, produttivo e sociale continuano ad arrivare strali durissimi. Tra questi quello del presidente dell’Aci Abruzzo e dell’Aci Teramo Carmine Cellinese, che paragona gli aumenti ad uno schiaffo in faccia agli abruzzesi.

“Come principale sindacato degli automobilisti abruzzesi, non possiamo non stigmatizzare una decisione che inciderà in maniera tanto significativa sulle tasche delle famiglie – tuona Cellinese –  Dopo un 2017 segnato da terremoti e ondate di maltempo, ci sono ancora centinaia di famiglie sfollate lungo la costa teramana che per recarsi al lavoro nell’entroterra saranno costrette a fare i conti con questo ennesimo balzello. Senza considerare i tanti abruzzesi pendolari che lavorano nella capitale”.

Secondo l’Aci l’auto costa in media ai cittadini abruzzesi circa 3.800 euro l’anno. Una somma importante a fronte della quale gli aumenti previsti sono di fato insostenibili. Aumenti che, per l’Aci, sono inoltre ingiustificati, “ visto che i servizi sulla A24 e 25 rimarranno gli stessi e non ci risultano investimenti all’appello per la riqualificazione della rete oltre ai fondi previsti per la messa in sicurezza“.

Da qui un appello a chi, con le elezioni, sarà chiamato a governare il paese per i prossimi anni:

“Stiamo registrando in queste ore le tante prese di posizione da parte dei diversi schieramenti politici contro gli aumenti di Strada dei Parchi. Seppur apprezzabili le diverse proposte messe in campo, così come le manifestazioni di protesta, giungono tuttavia tardive. Pertanto, a ridosso di appuntamenti elettorali che a marzo ci consegneranno un nuovo assetto politico, l’appello dell’Aci ai futuri parlamentari abruzzesi è quello di farsi carico sin dall’istante successivo alla formazione del nuovo Governo della situazione della viabilità abruzzese. Non vorremmo archiviare queste dichiarazioni nella propaganda pre-elettorale e dover gridare nuovamente ‘al lupo al lupo’ il prossimo dicembre. Il terremoto in Abruzzo non è finito con le scosse. Auspichiamo dunque che i futuri parlamentari e amministratori abruzzesi si facciano carico del problema dei costi dei pedaggi autostradali sin dai primi mesi di lavoro, così come dei fondi da destinare alla viabilità delle aree interne. Abbiamo strade colabrodo, puntellate da frane, e gli enti locali non riescono più a garantire condizioni decorose di percorribilità”.

Dura anche la Uil Abruzzo che parla di un vero e proprio ladrocinio e che, condividendo in pieno la posizione già espressa nella giornata di ieri dal consigliere regionale Petrucci, chiede che la gestione delle autostrade torni allo Stato.

“Paghiamo lo scotto di vivere in un contesto montano laddove, cioè, la caratteristica morfologica del territorio amplifica e non poco i costi di gestione per la manutenzione e che, ovviamente, porta la Toto, considerata anche la convenzione stipulata in tempi non sospetti, a giustificare gli aumenti di questi giorni – sottolinea il segretario generale Michele Lombardo –  La soluzione più consona per la Uil sarebbe, così come proposto dal consigliere regionale Pierpaolo Petrucci, quella di riconsegnare nelle mani dello Stato la gestione almeno di questa tipologia di autostrade. Lasciarla in mano a privati non farebbe che giustificare, come dicevamo, questi abnormi aumenti relegando a figli di un Dio minore i già tartassati e compromessi territori montani”.

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