di Pierluigi Palladini

AVEZZANO, 2O dicembre – “Stupidaggini”, così ha definito la polemica sul costo delle luminarie – 60mila euro, da 20 a 40mila euro in più rispetto all’anno passato – il De Angelis, attuale sindaco di Avezzano, almeno fino all’8 febbraio quando il Consiglio di Stato deciderà se l’attuale maggioranza sarà ancora tale o lo diventerà con operazioni di “acquisizione” che peraltro sarebbero già in corso, in modo riservato e sotterraneo, già da settimane e che avrebbero portato il primo cittadino nei giorni scorso a dire che non si dimetterà nemmeno in caso di ‘anatra zoppa’.

L’affermazione è stata fatta durante un aperitivo-conferenza-confronto mancato, organizzato in un bar del centro di Avezzano da una seguita testata online della città. Per il De Angelis, insomma, porsi il problema dell’opportunità e della moralità di spendere 60mila euro per le luminarie di Natale, 8 concerti e una giostrina, è una cosa da nessuna importanza. Forse per una persona che non ha problemi di lavoro e di reddito e men che meno di opportunità, questo potrà anche essere vero, i 60mila euro potrebbero rappresentare la classica fumata di sigaretta, ma in una città come Avezzano dove il commercio è in crisi, l’industria è ferma e i ragazzi o sono disoccupati o se ne vanno all’estero o in altre regioni, forse proprio stupidaggini non era la parola più azzeccata e rispettosa da utilizzare. Ma tant’è, e noi registriamo la cosa.

Tanto per chiudere qui questa polemica, che peraltro non voleva essere tale ma solamente voler porre una riflessione sul come spendere i denari pubblici, il problema quindi, non era sull’aver speso o meno della precedente amministrazione per il De Angelis. Il sindaco ed i suoi hanno ritenuto giusto farlo e basta, bollando come stupidaggine qualsivoglia riflessione sull’opportunità e sulla moralità della spesa o sul come almeno spendere la metà e, magari, fare un avviso per distribuire 60 assegni di sostegno da 500 euro per Natale a 60 famiglie bisognose della città, magari avezzanesi e con problemi di reddito e di lavoro.

Stupidaggini, quisquilie, bazzecole, pinzellacchere. Robetta da giornalisti, direbbe il De Angelis.