Avezzano, ingiusta detenzione per possesso di hashish. Giovane laureato dovrà essere risarcito
AVEZZANO, 8 dicembre – Dovrà essere risarcito, per ingiusta detenzione, un giovane laureato di 27 anni, di Pescina, che nell’ottobre del 2012 venne arrestato dai carabinieri del posto, con l’accusa di avere coltivato diverse piante di canapa e di averne ricavato un quantitativo pari a circa 550 grammi di hashish, detenendone 3,3 grammi non a titolo di uso personale.
L’arresto era stato convalidato dal Gip del Tribunale di Avezzano ed il ragazzo trascorse 12 giorni in regime di detenzione domiciliare in attesa del giudizio di primo grado, all’esito del quale veniva assolto dal reato legato alla presunta coltivazione di canapa indiana ma, pur essendogli riconosciuta l’ipotesi attenuata, veniva condannato alla pena di sei mesi di reclusione, oltre alla multa, per il possesso dei residui 3,3 grammi di hashish. Il pm aveva chiesto una condanna a 4 anni di reclusione e 13mila euro di multa.
In seguito, la Corte d’Appello di L’Aquila, ha assolto il giovane – assistito dall’avvocato Roberto Verdecchia – dall’unica contestazione residua, riconoscendolo completamente estraneo ai fatti, riconducibili invece ad altri coindagati.
Passata in giudicato la sentenza, il giovane ha avanzato richiesta di risarcimento per l’ingiusta detenzione dei dodici giorni passati in regime di arresti domiciliari, oltre a richiedere il cosiddetto danno da strepitus soli, legato al clamore mediatico suscitato in seguito all’arresto e alla condanna di primo grado.
La Corte d’Appello ha riconosciuto quanto richiesto dal legale del ragazzo, concedendo a quest’ultimo una cospicua liquidazione a titolo di risarcimento.