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Avezzano, licenziato senza motivo: dirigente sindacale reintegrato alla Olicar

Avezzano, licenziato senza motivo: dirigente sindacale reintegrato alla Olicar

di Pierluigi Palladini

AVEZZANO, 26 gennaio – Il giudice del lavoro di Avezzano ha condannato la Olicar Srl, ditta che fino a qualche settimana fa svolgeva i servizi tecnici e di manutenzione negli ospedali della Asl di L’Aquila-Avezzano-Sulmona, al reintegro nel posto di lavoro di un dirigente della Fim-Cisl che era stato licenziato per presunti gravi motivi che, al contrario, sono stati ritenuti inesistenti dal togato.

I fatti. La Olicar aveva licenziato, in data 29 dicembre scorso, un dipendente, membro della R.s.a., accusandolo che, durante un turno di lavoro (del mese di novembre), avrebbe sottratto la scheda sim da un telefono aziendale.

Il lavoratore si sarebbe reso responsabile, sempre secondo la Olicar, di aver reso grave nocumento all’azienda, per aver lasciato scoperta la cosiddetta reperibilità/primo intervento. Nulla di ciò era successo, la tesi della Fim-Cisl, e del lavoratore, nell’udienza celebratasi il 17 gennaio, sostenuta dagli avvocati Lorenzo Ciccarelli e Rosalia Tangredi, innanzi al Giudice del Lavoro, Giuseppe Giordano. Il sindacato ha palesato l’illegittimità dell’azione della Olicar, non solo perché il fatto non era accaduto, ma anche perchè, in seconda analisi, nell’arco di tre giorni, nessuno degli addetti al servizio (ben 7 lavoratori, oltre al licenziato), si sarebbero accorti di nulla: dunque, su 8 addetti, solo il dirigente sindacale ha ricevuto la contestazione disciplinare e, quindi, il licenziamento.

“Il decreto-ordinanza del giudice – commenta il segretario provinciale Fim-Cisl  Antonello Tangredi – , dimostra in pieno che il nostro dirigente è stato licenziato perché, nello svolgimento della sua funzione sindacale (dalla proclamazione dello stato di agitazione agli scioperi), è stato ed è parte attivissima nella vertenza della Fim-Cisl contro la Olicar. Gestione, appunto, difettosa, non solo nel pagare gli stipendi (da tre anni a questa parte è un purgatorio), ma anche per la cattiva gestione, più in generale, dell’intero appalto. In definitiva, alla Olicar è stato ordinato di reintegrare il dirigente sindacale con decorrenza dal giorno del licenziamento, perché il provvedimento aziendale è stato ritenuto antisindacale, e a pagare le spese di giudizio, pari a 3.800 euro più iva. La Fim, oltre a ringraziare gli Avvocati per l’ottimo lavoro fatto – conclude il segretario Tangredi – ritiene che il pronunciamento del giudice sia la giusta risposta, non solo alla prepotenza della Olicar, ma anche al comportamento ambiguo di alcuni pseudo sindacalisti, sempre più vicini ai desiderata aziendali che alla tutela dei lavoratori, sempre più massacrati”.

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