Avezzano, omicidio Erradi: imputati non pienamente capaci di intendere e volere
di Pierluigi Palladini
AVEZZANO, 21 novembre – Non sarebbero stati nel pieno delle loro capacità di intendere e volere Angelo Rodorigo e Angelo Ferreri, che insieme ad Antonello Ferrei sono accusati dell’omicidio del marocchino Said Erradi, avvenuto nella notte fra il 3 e il 4 dicembre del 2013.
Nell’udienza svoltasi davanti al gup di Avezzano, infatti, è stata ascoltata la dottoressa Marialuisa Rossi, incaricata dal giudice di svolgere le perizie psichiatriche sui due imputati. Il quadro descritto dall’esperta evidenzia gravi problemi di dipendenza da sostanze stupefacenti, condotta di vita disordinata e ambienti di crescita e sviluppo decisamente poso idonei.
Un quadro che, quindi, ha portato a concludere, per entrambi, la non totale capacità di intendere e di volere, anche se non accompagnata da una incapacità di presiedere al processo. Il perito ha inoltre indicato l’assenza di pericolosità sociale, anche se – ha precisato la dottoressa Rossi – i due imputati vengono mantenuti in uno stato di controllo e di terapia assidua e rigorosa.
Insomma, per la specialista chiamata dal Gup di Avezzano, Ferreri e Rodorigo hanno una percezione a dir poco alterata e poco rispondente alla normale scala valoriale delle azioni che hanno commesso e che li hanno portati a rispondere di omicidio.
L’udienza è stata rinviata al 3 marzo 2018, quando si procederà anche per il terzo imputato e quindi si passerà alla discussione delle circostanze e degli elementi acquisti, che ala fine porterà i difensori, gli avvocati Roberto Verdecchia, Antonio Milo, Rosa Di Pietro e Stefano Guanciale, a decidere a che tipo di rito accedere per la celebrazione del processo.
Un processo che meriterebbe, se la procedura penale lo consentisse, di essere celebrato a porte aperte e magari con giovani e giovanissimi in aula. Sarebbe una occasione di educazione, prevenzione e crescita, oltre che un modo per dare un insegnamento duro sì, ma sicuramente molto convincente.