Azioni Biogen: dal Parkinson al Covid-19 la società in vetta

PESCARA, 21 agosto – Sorprende completamente gli analisti, l’americana Biogen, società che figura tra le Big Pharma statunitensi pur non potendo vantare la medesima storia di successi di altri colossi come la Pfizer.

Tuttavia il 2020 ha cambiato completamente le carte in tavola, e non solo a causa del Covid-19: la società di Cambridge, in Massachussets, infatti, si è impegnata su ben due fronti.

Da un lato ha rinnovato il proprio impegno nella lotta al Coronavirus costruendo una biobanca contro il Covid in collaborazione con alcuni poli universitari statunitensi. Dall’altro ha confermato l’accordo con la californiana Delani Therapeutics per il valore di oltre 1,125 miliardi di dollari.

L’accordo ruota intorno alla invenzione di un nuovo farmaco sperimentale contro il morbo di Parkinson con un elevato profilo di sicurezza e accettabilità.

Si tratterebbe di un evento senza precedenti dato che le cure al morbo finora si sono basate prevalentemente su inibitori con notevoli controindicazioni ed effetti collaterali. Attualmente ancora in fase di sperimentazione, il farmaco sembra aver ottenuto dei buoni risultati nei test condotti sui pazienti in Europa.

L’accordo con Delani Therapeutics

«La nostra collaborazione con Denali rappresenta un’opportunità per far progredire lo sviluppo di una potenziale terapia orale first in class che potrebbe rallentare la progressione del morbo di Parkinson» ha detto Michel Vounatsos, amministratore delegato di Biogen.

«Il programma LRRK2 di Denali è altamente complementare alla nostra attuale pipeline di farmaci per il morbo di Parkinson e il suo sviluppo di successo migliorerebbe il portafoglio di farmaci di Biogen per il trattamento di gravi malattie neurologiche e neurodegenerative»

Si tratta di un accordo che impegnerebbe entrambe le società ad una mutua collaborazione regolata in più step a obiettivi periodici. Il pagamento da parte della Biogen è stato vincolato al raggiungimento di questi obiettivi, in modo da salvaguardare la società in caso di insuccesso.

«I dati sulla sicurezza e i biomarcatori provenienti dagli studi delle nostre due molecole LRRK2 nei pazienti affetti da Parkinson supportano lo spostamento di DNL151 in studi clinici in fase avanzata con l’obiettivo di affrontare il devastante declino clinico e la patologia della malattia nei pazienti affetti da Parkinson» ha detto Carole Ho, chief medical officer di Denali.

«Il nostro partner di collaborazione Biogen è un leader rispettato nelle malattie neurodegenerative e porta una profonda competenza scientifica e di sviluppo nel morbo di Parkinson che ci permetterà di accelerare il nostro piano di sviluppo e crediamo che aumenterà le probabilità di successo finale»

Le azioni Biogen mostrano chiari segni di ripresa

In seguito a questi due importanti successi riscossi dall’azienda anche le sue azioni sembrano aver preso la definitiva strada del rialzo.

Un titolo che, dato l’alta competitività del settore si è sempre mantenuto molto volatile, tanto da scoraggiare i grossi investitori.

La stipulazione dell’accordo con la Denali Therapeutics e il conseguimento dell’importante obiettivo nella lotta al Covid-19 hanno portato le azioni Biogen a tornare a gravitare più stabilmente intorno a quota 300 dollari.

Con un ricavo netto di 3,53 miliardi di dollari ed un utile per azioni di 8,08 dollari, comprare azioni biogen sembra essere diventata una pratica comune tra gli investitori nel settore farmaceutico e non.

La volatilità del titolo, infatti, se da un lato scoraggia i grossi investitori, non ha potuto che attirare i traders, solitamente più interessati a sfruttare speculativamente i movimenti di prezzo che costruire strategie sul lungo termine.

Un interesse particolarmente assecondato da tutte le principali piattaforme di trading che, chi prima chi dopo, sono corse ai ripari e hanno inserito le azioni Biogen all’interno dei propri cataloghi di titoli su cui investire.

Una stagione positiva, come afferma la maggior parte degli analisti, che si protrarrà fino alla prossima scadenza fiscale, in Autunno inoltrato, quando si saprà se le azioni Biogen risultano appetibili anche per strategie più sul lungo termine o sono adatte prevalentemente all’intraday.

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