Bimba annegata a Pineto, al via il processo alla mamma e al bagnino
PINETO, 16 febbraio – A poco meno di due anni dalla morte di Nicole Tonutti, la bimba di 5 anni di Udine che affogò a Pineto mentre stava facendo il bagno nel tratto di mare antistante lo stabilimento Eucaliptus, si è aperto questa mattina, davanti al giudice Lorenzo Prudenzano, il processo che vede imputati per omicidio colposo sia la mamma della bambina sia il bagnino che quel giorno era in servizio in quel tratto di mare. Ad entrambi vengono conteste delle negligenze che avrebbero concorso alla morte della piccola. Dopo l’ammissione dei mezzi di prova il processo è stato rinviato a giugno, quando saranno ascoltati i primi testi.
Il giorno della tragedia la bimba era arrivata al mare con la mamma ed intorno alle 16 era andata a fare il bagno, con la donna che la guardava da sotto l’ombrellone. A un tratto però, la 40enne, non vedendo più la figlia, aveva dato l’allarme. A trovare il corpo senza vita della piccola un addetto alla pulizia della spiaggia, con i soccorsi che si rivelarono inutili.
Una tragedia per la quale sono finiti a processo sia la mamma della piccola che il bagnino. Secondo l’accusa, titolare del fascicolo il pm Luca Sciarretta, la donna avrebbe infatti permesso alla figlia di entrare in acqua da sola nonostante l’età e senza che indossasse i braccioli, omettendo tra l’altro di controllarla in maniera adeguata, mentre il bagnino, come si legge nel capo di imputazione, “in qualità di incaricato all’assistenza e alla sorveglianza bagnanti per il tratto di balneazione di competenza dello stabilimento balneare Eucaliptus….ometteva di esercitare una continua ed adeguata sorveglianza dell’area di mare di propria competenza all’interno della quale erano intenti a fare il bagno circ 15/20 bagnanti tra cui la piccola Tonutti Nicole, omettendo altresì di utilizzare la piattaforma di osservazione sopraelevata dal piano spiaggia, ivi installata e a sua disposizione, proprio al fine di garantire la più ampia visuale possibile del mare e dei bagnanti”.
Il padre della bambina si è costituito parte civile.