Caccia, il Tar boccia una parte del calendario venatorio regionale
L’AQUILA, 29 settembre – Se la trattazione nel merito del ricorso ci sarà solo nella seconda udienza pubblica di ottobre 2017, il Wwf incassa oggi il primo successo contro il calendario venatorio regionale.
Con ordinanza depositata questo pomeriggio il Tar Abruzzo ha infatti parzialmente sospeso il calendario, nella parte in cui consente la caccia alla beccaccia, alla cesena, al tordo bottaccio e al tordo tassello dal 1° al 19 gennaio 2017, rilevando come le motivazioni addotte dalla Regione rispetto al prolungamento della caccia di questi animali oltre il 31 gennaio “non appaiono sufficienti e adeguate in relazione al diverso parere espresso dall’Ispra, nonché in contrasto con il principio di precauzione, in virtù del quale l’assenza di un preventivo monitoraggio delle singole specie sul territorio, comporta che ogni qual volta non siano conosciuti con certezza i rischi indotti da un’attività potenzialmente pericolosa, l’azione dei pubblici poteri debba tradursi in una prevenzione anticipata rispetto al consolidamento delle conoscenze scientifiche”.
Una decisione, quella del Tar, accolta con soddisfazione dal Wwf Abruzzo,che per bocca del delegato regionale Luciano Di Tizio parla di “una sconfitta di chi ha voluto impostare la gestione venatoria senza ascoltare le nostre proposte che semplicemente chiedevano un po’ di buon senso e il rispetto delle normative italiane e comunitarie”.
“Sono anni che puntualmente i calendari venatori abruzzesi subiscono delle pesanti censure – dichiara Dante Caserta, vicepresidente del Wwf Italia -Viene da chiedersi se gli amministratori e i funzionari regionali agirebbero così se fossero direttamente chiamati a pagare per le loro scelte, invece di far ricadere i costi amministrativi e legali di questi comportamenti sulla testa dei contribuenti”.